Natale del Signore
Messa del giorno
Natale: il mistero di Dio intessuto nella carne
Di p. Giorgio Bontempi C.M.
Tempo di Natale anno C
Natale del Signore
Messa del giorno
Natale: il mistero di Dio intessuto nella carne
Di p. Giorgio Bontempi C.M.
Isaia 52,7 – 10
Salmo 97
Ebrei 1,1 – 6
Giovanni 1,1 18
INTRODUZIONE
Il Tempo di avvento ci ha ricordato che il Signore viene ogni giorno nel volto dei fratelli e noi cristiani dobbiamo, non possiamo, accoglierlo.
Il Tempo di Natale pone l’accento su come Gesù è venuto. Egli si è presentato nel silenzio della vita quotidiana, all’interno di una famiglia comune, quella del falegname. Egli ha vissuto con la gente umile, si è attorniato di persone considerate, dagli scribi, farisei e dottori della legge, lo scarto del popolo ebraico: pastori, pescatori, prostitute, pagani, esattori delle tasse e noi come viviamo la nostra vita?
LECTIO
Il brano del profeta Isaia tratteggia la figura del Messia, come colui che libererà Israele dall’esilio e riunirà tutti i popoli della terra a Gerusalemme, per vivere in pace.
Questo Messia è Cristo che nella lettera agli Ebrei è innalzato e onorato grandemente. È l’immagine del grande amore del Padre verso. l’umanità.
Di questo amore parla Giovanni nel bellissimo prologo del suo vangelo. Anche qui il Verbo è l’irradiazione dell’amore del Padre, il fondamento del nuovo popolo, il centro dell’universo.
Eppure – sottolinea Giovanni – coloro che, all’apparenza avrebbero dovuto essere i primi ad accoglierlo, perché più preparati, sono quelli che lo rifiuteranno, fino ad odiarlo e crocifiggerlo.
Invece gli ultimi lo accoglieranno e il Cristo infonderà nel loro cuore una gioia perenne.
Meditatio
Quale Dio festeggeremo in questo tempo di Natale? Il Dio di Gesù Cristo? Il bambinello strappa lacrime, attorno al quale ci si stringe per sentirsi più buoni? Il dio dei movimenti ecclesiali? che bisogna ad ogni costo far tornare sul trono, che gli è stato usurpato dal consumismo, dal relativismo, dall’ateismo e noi dobbiamo re-staurare, ad ogni costo – anche con la violenza, fisica o verbale – questa monarchia.
Questa è la domanda fondamentale che ci porremo tutti durante il tempo di Natale (il periodo che inizia il 25 dicembre e termina con la festa del Battesimo di Gesù). Nessuno potrà esimersi dal porsela, perché sarà il suo atteggiamento quotidiano, le scelte di ogni giorno, il modo di porsi all’interno della comunità ecclesiale (diocesana, parrocchiale) che sveleranno di quale dio stiamo festeggiando la natività.
Il Signore Gesù, nel suo Natale, ricorda il grande amore del Padre verso l’umanità, verso ogni singola persona, in particolare i poveri, gli indifesi, quelli che non hanno diritto di parola…
Il Signore Gesù, nel suo Natale, ci ricorda l’importanza di essere “veri” con noi stessi. Anche se le amicizie, il potere, nascondesse la nostra vera identità, questa verrà alla luce nella sua miseria e nel suo peccato.
Il Signore Gesù, nel suo Natale, c’invita ad essere felici, ad avere un rapporto sereno con il nostro corpo, a non vederlo come tramite del peccato – com’era visto all’interno della Chiesa e specialmente del clero – non parliamo delle suore!! – prima del Vaticano II° – ma come il cardine della salvezza. Cristo ha desiderato, con amore, assumere un corpo umano. Se avesse voluto poteva farne a meno. Eppure non ha agito così. Riflettiamo su questo: la carne è il cardine della Salvezza (Tertulliano).
Viviamo con gioia il tempo del Natale del Signore!
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