Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Ecco, tuo padre ed io, ti cercavamo
p. Giorgio Bontempi C.M.
Prima domenica dopo Natale
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Ecco, tuo padre ed io, ti cercavamo
p. Giorgio Bontempi C.M.
1Samuele 1,20 – 22.24 – 28
Salmo 83
1Giovanni 3,1 – 2.21 – 24
Lc 2,41 – 52
INTRODUZIONE
Il Tempo di avvento ci ha ricordato che il Signore viene ogni giorno nel volto dei fratelli e noi cristiani dobbiamo, non possiamo, accoglierlo.
Il Tempo di Natale pone l’accento su come Gesù è venuto. Egli si è presentato nel silenzio della vita quotidiana, all’interno di una famiglia comune, quella del falegname. Egli ha vissuto con la gente umile, si è attorniato di persone considerate, dagli scribi, farisei e dottori della legge, lo scarto del popolo ebraico: pastori, pescatori, prostitute, pagani, esattori delle tasse e noi come viviamo la nostra vita?
LECTIO
Sappiamo che i vangeli dell’infanzia non sono la storia della nascita del Signore, ma sono racconti teologici, che vogliono insegnare al lettore: chi è colui che è nato, perché è nato e che cosa ha insegnato alla Chiesa e all’umanità nella sua vita terrena.
Detto questo, noi possiamo affermare che, dai testi biblici, sappiamo poco o nulla della santa famiglia di Nazareth ed è bene non ricamarci sopra con fantasie che, nel passato, sono state diseducanti e hanno anche rasentato l’eresia, cercando di nascondere la vera umanità del Cristo, facendo vedere che, sia Lui che la Vergine Maria, sapevano già tutto e quindi non c’era da preoccuparsi…..
Il fatto che non ci siano notizie sulla vita della santa famiglia, indica che questa ha vissuto nella più grande normalità la quotidianità della vita. A tal punto che, com’è scritto nel vangelo di Marco (che è il più antico), quando Gesù nella sinagoga, partecipando al culto del sabato, volle commentare il brano del profeta, che era stato scelto per essere proclamato, gli fu ordinato di tornare al proprio posto, perché un figlio di falegname non aveva la cultura e l’autorità di compiere un gesto simile.
Questa è la prova di quanto ho asserito sopra: per trent’anni il Signore ha vissuto come una persona qualunque nel paese che era il più disprezzato in Israele: …da Nazaret non può venire nulla di buono, dissero i farisei a Natanaele….
La famiglia di Nazaret rispettava la Legge di Mosè e dunque anche i pellegrinaggi prescritti.
Gesù nel tempio: il vangelo vuole dirci che il nuovo popolo (la comunità cristiana), mette in scacco il vecchio popolo (Israele), perché ha un capo invincibile (Cristo), per cui anche un giovane, può essere maestro di sapienza se compie la volontà del Padre, a differenza dell’anziano,.
Compiere la volontà del Padre dà senso alla vita (2 lettura).
Meditatio
È importante non fare meditazioni “strane” su questi testi. Dicevo che la famiglia di Nazaret visse la vita di tutte le altre famiglie, secondo la consuetudine ebraica del tempo. Tutto qui. Non andiamo oltre!!
Quello che dobbiamo meditare è che il Signore ha voluto condividere la vita delle persone qualsiasi come noi. Ha voluto provare le difficoltà e le gioie delle persone comuni. Questo è molto bello e consolante. Gesù è stato bambino, fanciullo, ragazzo, giovane ed uomo, come i suoi contemporanei…..
Possiamo dunque accostarci a Lui con fiducia, perché comprende la nostra vita, con tutto quello che questa comporta.
Egli è l’unica persona che può scegliere come e dove nascere. I capi del popolo ebraico avevano preconizzato, con certezza, che il Messia sarebbe nato, o in una famiglia nobile, o in una famiglia di ricchi mercanti, perché queste erano, secondo il loro modo di ragionare, le categorie che godevano delle benedizioni del Dio d’Israele. E invece….
Quanto il Signore ha fatto ci deve spronare ad apprezzare la nostra vita di persone comuni. Ad apprezzare la sua verità e semplicità.
Egli non ha cercato il prestigio delle corti regali, delle cerimonie del tempio di Gerusalemme, non ha cercato di far parte della classe sacerdotale….
Essere veri nella vita quotidiana……non nascondere le vicende che ci farebbero perdere quel prestigio che abbiamo acquistato barando al gioico…..
Aiutare i fratelli ad essere veri e non a nascondere le loro “difficoltà”, facendo in maniera che non si sentano a posto con Dio, ma insegnando che ciò che conta è “apparire” e non “essere”.
Buona Ottava del Natale.
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