Africa: EMERGENZA ALIMENTARE PER PREZZI ANCORA TROPPO ALTI

da | Nov 11, 2009 | Fame nel mondo | 0 commenti

Nonostante la buona produzione cerealicola registrata nel 2009, milioni di persone in decine di paesi avranno bisogno degli aiuti alimentari internazionali per sopravvivere soprattutto a causa del fatto che nei paesi poveri, importatori netti di alimenti, i prezzi alimentari continuano a rimanere troppo alti: sono le conclusioni dell’ultimo rapporto diffuso dall’Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione delle Nazioni Unite (Fao) in vista della giornata dell’alimentazione di Lunedì prossimo.

Secondo lo studio – intitolato “Prospettive dei raccolti e situazione alimentare” – una “situazione di grave insicurezza alimentare” colpisce al momento 31 paesi, con un quadro particolarmente grave in Africa orientale dove circa 20 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari. Nel Corno d’Africa , infatti, oltre alle scarse precipitazioni (che in molte aree hanno distrutto raccolti e pascoli) negli ultimi mesi si è registrato un incremento della conflittualità, l’interruzione di scambi commerciali e la permanenza di prezzi alimentari sostenuti. In Kenya, precisa il rapporto, si prevede che la produzione di mais sarà inferiore del 30% rispetto allo scorso anno. Tra i paesi più colpiti dall’emergenza alimentare spiccano poi l’Etiopia (dove il numero delle persone che necessitano di soccorsi umanitari è aumentato, passando dai 5,3 milioni del maggio scorso a 6,2 in ottobre), l’Uganda con circa 1,1 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza alimentare, il Sudan meridionale e il Darfur. Ma più di carestie e conflitti, sono gli alti prezzi degli alimentari a preoccupare gli esperti dell’Onu che temono ripercussioni anche per il prossimo anno. “Nonostante i prezzi alimentari a livello internazionale siano calati in modo significativo rispetto ai picchi raggiunti un paio d’anni fa, i prezzi del grano e del mais in ottobre sono saliti e quelli del riso di esportazione rimangono più alti dei livelli ante crisi” si legge nel rapporto. “Per le popolazioni più povere, il cui bilancio familiare viene speso sino all’80% per il cibo, la crisi dei prezzi alimentari non è ancora finita” ha detto Hafez Ghanem, vice direttore generale della Fao, che ha invitato a incrementare gli investimenti nel settore agricolo dei paesi in via di sviluppo.

FONTE: www.misna.it

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