Ventunesima domenica del Tempo Ordinario C Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Ago 19, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Isaia 66,18-21;
Salmo 116;
Ebrei 12,5-7.11-13;
Luca 13,22-30

Lectio

In Israele i rabbini si ponevano le grandi domande: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, quanti sono quelli che si salvano, perché nel mondo c’è il male? Solo Dio poteva rispondere a tali quesiti. Ora, se Gesù di Nazareth riesce a rispondere alle domande fondamentali, questi è Dio.
Inoltre l’autore del vangelo di Luca pone in risalto come gli ultimi – i popoli pagani – si siano convertiti al vangelo, mentre il popolo d’Israele, anche se non completamente, si sia opposto, prima alla predicazione di Gesù e poi a quella degli apostoli.
In precedenza Israele aveva perseguitato i profeti, perché non avevano paura di opporsi ai re che, invece di servire il popolo, lo dominarono e lo condussero alla rovina o all’esilio.
Nella persecuzione si trova anche la comunità cristiana a cui è rivolta la lettera agli Ebrei. L’autore la rincuora, ricordandole che, passare per la porta stretta, che è Cristo, è il solo modo per dare senso alla vita umana che trova il suo compimento nella vita eterna.

Meditatio

Che cosa significa passare per la porta stretta? Purtroppo nel secondo millennio la porta stretta è stata ridotta alla sopportazione del male, alla sopportazione delle persone moleste, alla sopportazione in genere, a questo vanno aggiunti ogni genere di mortificazioni e di fioretti. Questo modo di pensare e di agire ha ridotto, spesso, i cristiani a non avere idee, a tacere ed obbedire ed ha cogliere ogni tipo di critica come un pettegolezzo. Così tutte le ingiustizie ed i soprusi, tutti gli abusi in materia sessuale, economica e comunitaria, hanno continuato ad essere coperti….
Un esempio: da quanto tempo nel meridione durante le processioni si sono fatte inchinare le statue della Madonna e dei santi di fronte alle case dei mafiosi? Solo ora, dopo l’elezione di papa Francesco che, passando per primo per la porta stretta che è Cristo, si è mosso contro queste usanze pagane ed ha infuso, con il suo esempio, il coraggio ai vescovi ed ai parroci per cercare d’impedire queste usanze sacrileghe.
Quindi passare per la porta stretta è una cosa molto seria: altro che fioretti e mortificazioni e poi, se vedo l’ultimo che soffre taccio, me ne guardo bene di parlare, perché parlare è pettegolare. Parlare è invece un dovere per un cristiano!!!!!!!
Un cristiano che ci mette la faccia è una persona che passa per la porta stretta. È necessario avere coraggio, anche se ci si rimette, anche se si deve navigare contro corrente, anche se qualcuno che si è accomodato e entra per la porta larga, ci può dire che siamo persone rompiscatole, come diceva il vescovo di Cremona a don Mazzolari, ma oggi leggiamo Mazzolari e lo prendiamo ad esempio e, di quel vescovo di Cremona, non ricordiamo neppure il nome. Eppure, al tempo di Mazzolari, la maggioranza del clero era contro di lui e contro don Minzoni. Facciamo in modo di non trovarci a lottare contro lo Spirito Santo che, spesso e volentieri ci parla, non attraverso i “primi” nella chiesa, ma attraverso gli “ultimi” quelli che piantano i “polentini” che i mediocri chiamano così mentre i profeti invece vi colgono la voce dello Spirito.

Santa Caterina da Siena diceva a tal proposito: “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”.

Buona domenica.

Prima lettura
Is 66,18-21

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

Salmo responsoriale
Sal 116

R.: Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Seconda lettura
Eb 12,5-7.11-13

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

Vangelo
Lc 13,22-30

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

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