Santissima Trinità, di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Mag 30, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Proverbi 8,22-31;
Salmo 8;
Romani 5,1-5;
Giovanni 16,12-15

Lectio

La Sapienza è stata creata da Dio prima della creazione dell’universo. Questa viene da Dio. La Sapienza è ciò che da dignità all’uomo.
La vera Sapienza è nell’insegnamento del Cristo che, prima fece e poi insegnò.
Il vero Sapiente è colui che cerca di vivere secondo la volontà del Padre, seguendo ciò che lo Spirito gli indica.

Meditatio

La gloria di Dio è l’uomo vivente, è scritto nel libro della Sapienza. Che cosa significa? Significa che il Signore desidera che ogni persona possa esprimere ciò che pensa, che non esistano ambienti, in cui ci sono persone che hanno paura di parlare, perché temono i ricatti di coloro che detengono il potere. Questo non capita solo in contesti dove regnano mafia, camorra, andrangheta e sacra corona unita che sono l’espressione più alta del male, ma questo capita in ogni ambiente, anche all’interno delle comunità cristiane.
Dovunque ci sono persone che hanno paura di parlare, la Sapienza – Dio – è offesa, perché, se la gloria di Dio è l’uomo vivente, dove una persona non conduce una vita dignitosa, degna di essere vissuta, coloro che ne sono responsabili, peccano gravemente e non possono celebrare l’Eucaristia. A causa loro la Trinità è offesa nel malato trattato con poca accortezza nel cibo, nella pulizia e in tutto ciò che lo riguarda e questo vale anche per le persone anziane e per tutti coloro che, causa la povertà e la miseria, gridano aiuto al cospetto di Dio.
In questa solennità, la prima del Tempo Ordinario che ci ricorda che il vangelo deve essere vissuto nella vita quotidiana, chiediamoci se tributiamo al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo l’onore che meritano, riconoscendoli nel povero, nel malato e nell’ultimo. Oppure siamo di quelli che, anche se partecipiamo alla celebrazione dell’Eucaristia, a quella delle lodi mattutine e dei vespri, viviamo sotto il manto dell’omertà e, come i mafiosi, ci siamo costruiti una fama di brave persone, che lavorano, che pregano, che s’impegnano….e abbiamo fatto i modo che i profeti, che hanno il coraggio di prendere le difese del povero e dell’ultimo, passino per persone che si lamentano? Un bel gioco di prestigio, a cui molti abboccano…..
Purtroppo non abboccano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che attestano che coloro,che hanno il coraggio di denunciare il male e che non temono i ricatti, sono veri profeti, come lo fu il Figlio di Dio.

Buona domenica.

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