Seconda domenica di Quaresima B di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Feb 26, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Genesi 22,1-2.9.10-13.15-18;
Salmo 115;
Romani 8,31-34;
Marco 9,2-10

Lectio

Andare sul monte nel linguaggio biblico significa andare alla presenza di Dio. Nel libro della Genesi l’autore vuole mettere in evidenza due concetti: il giusto, in questo caso prefigurato da Abramo, è colui che – costi quel che costi – compie la volontà di Dio, perché, data l’esperienza che ha avuto nel rapporto con Lui, egli sa che seguire Dio è sempre la strada migliore da percorrere per l’uomo.
Il secondo concetto è quello di porre in evidenza come, a differenza degli dei degli altri popoli, il Dio d’Israele non gradisce sacrifici umani.

Nel brano del vangelo che narra l’episodio della Trasfigurazione, si pone in risalto un’anticipazione della risurrezione.
Cristo diventa, di fronte a Dio e a Israele, il giusto per eccellenza, confermato dalla Legge e dai Profeti. Questa per gli ebrei era la conferma più autorevole.
Infine l’autore del brano mostra l’atteggiamento dei discepoli prima dell’incontro con il Risorto. Infatti non comprendono, che coloro che hanno incontrato il Risorto, non debbono rinchiudersi ma, senza alcuna referenzialità, cioè senza compiacersi di sé stessi, debbono annunziare il Cristo ai fratelli.

Annunciare Cristo ai fratelli, ci ricorda la seconda lettura, è annunciare il Padre che ama tutti gli uomini: buoni o cattivi, giusti o ingiusti, perché tutti sono suoi figli. Ecco l’amore di Dio che, coloro che hanno incontrato il Risorto veramente annunciano.

Meditatio

La vicenda del sacrificio di Isacco e della Trasfigurazione, in questo cammino quaresimale, ci propongono alcune piste di meditazione.

1. La fiducia in Dio, o meglio, nel Padre anche quando sembra che chieda cose assurde, perché la nostra esperienza del rapporto che abbiamo con Lui (= la fede), ci garantisce che dobbiamo fidarci.

2. La fede è nel Padre, non in un Dio giustizia infinita. La nostra fiducia è nel Padre, non in un Dio che attende da noi sacrifici espiatori e grazie ai quali salva i peccatori. Il Padre ama tutti i suoi figli e, specialmente i più lontani, quelli che fanno più fatica a seguirlo, come farebbe un genitore degno di questo nome.

3. L’incontro con il Risorto, l’esperienza dell’incontro con il Risorto nel volto dei fratelli, specialmente in quello dei poveri e degli ultimi, ci garantisce che la vita non è tolta, ma trasformata, che esiste il paradiso e che ci andremo perché siamo figli.

4. L’incontro con il Risorto ci porta a vivere con coraggio, a rischiare in prima persona, sull’esempio di Cristo, per la verità e la giustizia. Il cristiano, che ha incontrato il Risorto, si terrà lontano dalla ricerca di mantenere o accrescere la fama, dall’ usao la diplomazia, per guardarsi dai rischi che comportano la difesa dei poveri ecc…

Buona domenica.

Prima lettura
Gen 22,1-2.9.10-13.15-18

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Salmo responsoriale
Sal 115

R.: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

Seconda lettura
Rm 8,31-34

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

Vangelo
Mc 9,2-10

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

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