Il cuore di un leader – Suor Barbara Flad #Famvin2024

da | Lug 17, 2024 | Famvin 2024, Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

Sister Barbara Flad, austriaca, suora della Carità, delegata della Federazione delle suore di Strasburgo al Consiglio Esecutivo della Famiglia Vincenziana, ci racconta della sua visione e del suo “sogno”.

Con lei continuiamo una serie di video intitolata  “Il cuore di un leader” che ci accompagneranno all’incontro del prossimo novembre 2024.

“Sognando insieme, il sogno diventa realtà” (P. Tomaž Mavrič, C.M.). Registrati ora su https://famvin.org/it/famvin-2024

 

Trascrizione

Suor Barbara, vuoi presentarti?
Mi chiamo suor Barbara Flad, vengo dall’Austria e sono una Suora della Carità. Sono anche una delle due delegate della Federazione delle Suore di Strasburgo al Consiglio Esecutivo della Famiglia Vincenziana. Siamo un gruppo di tredici congregazioni che lavorano in Germania, Francia e Austria ma anche abbiamo suore in Perù, Tanzania e Corea, quindi siamo un gruppo di suore piuttosto numeroso.

“Lavorare insieme”
Suor Barbara, perché è importante lavorare insieme alla Famiglia Vincenziana?
Prima di tutto penso che sia qualcosa che Vincenzo de’ Paoli e Luisa di Marillac hanno fatto loro stessi, e noi stiamo seguendo la loro strada e se vogliamo essere su questa strada, dobbiamo lavorare insieme. Quindi questa è una specie di eredità che abbiamo, che dovremmo lavorare insieme. Ma allo stesso tempo, penso proprio che Fare qualcosa insieme è sempre meglio che fare qualcosa da soli perché le idee, i sogni e ciò che facciamo diventeranno migliori e più grandi, quando lavoreremo insieme.

“Il Futuro”
Qual è la speranza e la sfida per il futuro? (Per il prossimo incontro e per il futuro?)
Penso che, provenendo da così tante parti diverse del mondo, è sempre difficile trovare un percorso comune e capirsi reciprocamente. E quindi per me è davvero importante incontrarci realmente, conoscerci l’un l’altro perché il solo fatto di conoscere un nome o di vedere qualche tipo di home page o altro, non costruisce davvero relazioni. Bisogna incontrarsi, parlarsi, e poi puoi trovare, guardando tutta la diversità che c’è, il terreno comune, e il fuoco che tutti accendiamo. Questo è per me il sogno. L’ho sperimentato nel 2020 quando ci siamo incontrati. Quindi spero davvero che il prossimo incontro sia un altro modo di realizzare la nostra comune appartenenza. E che stiamo tutti facendo, o cercando di fare, la stessa cosa. E che possiamo davvero cambiare il mondo quando lavoriamo insieme.
Grazie.

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