Prima di tutto, vorrei ringraziare per la fiducia che il Comitato Esecutivo ha posto su di me chiedendomi di scrivere questa sintesi.. Grazie ai miei colleghi di Strasburgo, che hanno contribuito, prendendo appunti durante le conferenze, i lavori di gruppo e le tavole rotonde.
Che cosa ha voluto dirci il Signore in questi giorni, attraverso ognuno di noi? Prima di condividere il mio parere su questi giorni, lasciate parlare il mio cuore, per esprimere la mia gioia nel vedere la mobilitazione che ha generato questo incontro internazionale, un evento, così come lo ha presentato da P. Tomaž Mavrič, CM, nostro Presidente.
Questo primo incontro, che ha riunito più della metà dei rappresentanti dei rami della Famiglia Vicenziana, è un grande passo verso la ricerca di dare una struttura alla nostra organizzazione, che ha avuto inizio nel 1995.
Siamo circa 200 rappresentanti che abbiamo condiviso questi giorni qui a Roma dall’8 al 12 gennaio 2020. Ognuno di noi, religiosi e laici, quando torneremo alle nostre organizzazioni, semineremo queste idee condivise per vivere il nostro carisma Vincenziano.
Ora che il mio cuore ha parlato, vorrei prendere come introduzione, una frase di Papa Francesco ,durante l’ udienza di Mercoledì mattina: “un credente, e ancor più un cristiano, deve avere un cuore aperto alla solidarietà”. Ecco cosa stiamo cercando di fare, quando richiamiamo il carisma di Vincenzo de Paoli, di Luisa de Marillac e di altri fondatori… Il fondamento del nostro carisma non è nella difesa dei valori, ma nell’accettazione di lasciarci muovere dal Vangelo che raggiungere ogni uomo e tutta l’umanità. Il nostro impegno come vincenziani deve essere quello di annunciare ai nostri contemporanei la preoccupazione di Dio per il popolo segnato dalla povertà, dalle malattie, dalla fragilità… Il nostro impegno deve manifestare la dignità di queste persone. Questa dignità non è legata alla situazione individuale, ma deve tener conto della storia, della dimensione familiare e sociale della persona accolta.
Continuerò questa rilettura affrontando i vari argomenti condivisi sin dal nostro arrivo: prudenza audace, un forte collaborazione, comunicazione indispensabile, programmazione vocazionale e, infine, il futuro del carisma.
1. Nel suo discorso, il Padre Robert Maloney, CM ci ha ricordato che il carisma richiede una prudenza audace. Questa prudenza audace alimenta un profondo amore per i poveri, un attaccamento incrollabile verso Gesù Cristo e la fiducia incondizionata nella Provvidenza. “Abbiate il coraggio di essere rivoluzionari, non proibire nulla fino a quando l’amore e il rispetto per i poveri, rimangono prioritari..” Ho annotato tre punti di riflessione su questa prudenza audace:
- È una chiamata di Dio? Sappiamo leggere i segni dei tempi? ·
- La nostra azione suscita speranza? Apre cammini di speranza? ·
- Qual è il valore aggiunto in quello che facciamo, rispetto a quello che fanno gli altri?
2. Poi abbiamo ascoltato che il carisma richiede una solida collaborazione, una collaborazione inventiva che si apre ai sogni, come i nostri anziani hanno osato sognare! Questi sogni hanno un effetto catalizzatore, impediscono al fuoco della missione di spegnersi. Ma dobbiamo porre attenzione anche su due punti importanti, quando parliamo di collaborazione:
- Dobbiamo assicurarci che non ci sia lotta di potere tra le diverse parti,
- Dobbiamo evitare l’isolamento e, quindi, unire le forze, mantenendo la propria identità.
3. Con il lavoro della Commissione delle Comunicazioni della famiglia Vicenziana, abbiamo sentito quanto sia importante stabilire una strategia di comunicazione, sia interna che esterna. Come Vincenzo de Paoli, nel suo tempo, siamo invitati a moltiplicare le opportunità per comunicare e vivere nel nostro tempo, cioè, utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione.. Siamo invitati a diffondere la gioia del Vangelo utilizzando le attuali tecniche d’informazione. I social media sono un mezzo per far conoscere la famiglia vincenziana e le sue opere, e promuovere la formazione e la riflessione in relazione alla Dottrina Sociale Chiesa.
Quando Padre Joe Agostino, CM, presentò il festival del cinema come una meravigliosa iniziativa, disse qualcosa che ricordo in particolare: “I films possono essere le parabole per oggi”.
Per quanto riguarda la presente comunicazione, ecco tre punti di attenzione che mi vengono in mente:
- I social media vengono utilizzati con rispetto ed empatia?
- I Siti web, sono aggiornati regolarmente? È essenziale per alimentare la comunicazione.
- Infine, le reti sociali sembrano indispensabili, ma non sono fine a se stesse, rimane una priorità da non dimenticare mai: il contatto umano.
4. Il carisma richiede un pianificazione vocazionale adattata.
Siamo chiamati ad invitare, ad accogliere, ascoltare con la stessa consegna: la gioia, essere felici, amare il nostro mondo. Invitare raccontando la nostra storia personale,la nostra chiamata. Abbiamo molto da offrire come individui: un caloroso benvenuto e l’ascolto con una mente aperta e un cuore amorevole.
Questa pianificazione vocazionale è vitale nel processo di attrarre nuovi membri nei diversi rami della Famiglia Vicenziana. Pertanto, è importante non vivere nella nostalgia del passato. Il lavoro dei vari rami si realizza in rete? Essere presenti, essere presenti dove vivono i giovani di oggi.
5. Per le congregazioni, il carisma ha bisogno di una trasmissione di opere creative, riflessive ee dinamiche.
Lo scopo di questa trasmissione è quello di mantenere la visione del carisma, consentire ai membri delle congregazioni di rimanere nella missione fino alla fine. Questa trasmissione richiede l’abbandono dell’organizzazione fondatrice e il riconoscimento reciproco e la fiducia con i Successori.
Punti di attenzione:
- Promuovere la formazione ai valori vincenziani per i diversi partecipanti.
- Garantire la vitalità e il rispetto per i valori quando i membri fondatori non sono più presenti. Ieri siamo stati invitati a chiederci cosa fare nei prossimi anni. Che sogno abbiamo per il futuro del carisma?
Tutto quello che ho intenzione di condividere con voi sono alcuni pensieri che sono stati detti qui, in questa assemblea.
Nella preghiera introduttiva della mattina , suor Maria ha condiviso queste parole forti: “Ciò che il carisma sarà domani dipende da noi, dal nostro impegno, dal nostro discernimento di oggi.
Il carisma è in costantemente evoluzione e adattamento. L’unica costante nel corso dei secoli è: ” La carità di Cristo ci spinge.” E’ così che il carisma è vivo! A mio parere, dai vari scambi emergono quattro modi, ma se ne potrebbe probabilmente trovare altri.
-“Dalla collaborazione alla comunione”
La collaborazione tra i vari rami, dentro e fuori di essi, deve evolvere sempre di più verso la comunione. Bisogna creare, tessere una rete, un tessuto in una società in continuo movimento, in una società soggetta alla globalizzazione e alla nondializzazione.
Siamo tutti esperti nel nostro campo, tutti abbiamo delle qualità.
Abbiamo nelle nostre mani fili di diversi colori, tessuti e dimensioni. Unendo i nostri fili, tessendo questa rete, disegniamo il carisma vicenziano e agiamo come una famiglia, proprio come ci ha chiesto il Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli.
Il momento giusto per farlo è ora, è oggi!
Quello che facciamo, quello che viviamo nel presente , costruisce e prefigura il futuro. Mantenere lo status quo non può essere un obiettivo in se stesso.
“L’amore è inventivo all’infinito”
Per dare sostanza a questa esortazione, dobbiamo usare la nostra immaginazione, le nostre facoltà creative.
Dobbiamo passare dall’astratto al concreto, dall’immaginario al reale. In questo modo avremo sempre un cuore aperto e attento alle nuove povertà.
E ‘una questione di chiedersi sempre quali sono le risposte. Questo ci impone di definire dove collochiamo le nostre risorse ed energie.
Rispondere alle nuove forme di povertà richiede anche che ognuno di noi non si confronti con altri, all’interno della famiglia o con altre organizzazioni. Si tratta di sapere come gioire per il bene che si sta facendo e per il regno di Dio che sta avanzando.
-“La dignità non è un concetto, ma un azione, è una lotta”
Formare e applicare il processo di cambiamento sistemico più e più volte, sembra essere di fondamentale importanza per il futuro. Realizzare progetti di servizio ai poveri in parallelo con una riflessione sui sistemi e sulle politiche è un futuro promettente per il carisma. Questo è solidarietà con tutti gli uomini. Un’altra idea potrebbe essere quella di avere un programma di formazione per l’intera famiglia Vincenziana.
– “Vivere il carisma permette la crescita spirituale e umana”.
Questo percorso è proposto a ciascuno di coloro che condividono il cammino di Vincenzo de Paoli e di Luisa de Marillac.
Anche se vivere il carisma non è un fine in sé, né una ricerca di soddisfazione personale, permette ad ognuno di porsi le domande giuste, spostare le montagne, agire con coraggio e anticipare un futuro pieno di speranza.
Conclusione
Servire corporalmente e spiritualmente era la preoccupazione di Vincenzo de Paoli, di Luisa de Marillac e dei loro seguaci, la preoccupazione di tutti i vincenziani lungo tutti gli ultimi 400 anni, di tutti quegli uomini e donne, che Sr Bernadette ha elencato Ieri.
Servire fisicamente e spiritualmente, con zelo, dolcezza, semplicità e umiltà.
Finirei le mie osservazioni con quello che abbiamo sentito il primo giorno del nostro incontro. La famiglia Vicenziana del XXI secolo sarà – dico “sarà” e “non deve essere” – sempre più collaborativa.
* Sarà ricca in tutta la sua diversità.
* Sarà profondamente spirituale.
* Aiuterà l’altro a trovare nel suo linguaggio interiore la speranza che gli permetterà di ricominciare da capo la sua vita.
* Si impegnerà risolutamente nel cambiamento sistemico e continuerà ad essere profetica nel suo amore per la creazione.
Grazie per la vostra attenzione, non ho dubbi che ci incontreremo di nuovo molto presto per costruire tutte queste collaborazioni.
Sorella Blandine Klien, SC
Tradotto dallo spagnolo da Suor Elisa Profico fdc.
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