La società San Vincenzo de’ Paoli ha tracciato il bilancio delle attività svolte nel 2017 in occasione dell’assemblea annuale che si è tenuta domenica 15 aprile nella parrocchia di Santa Maria Regina a Terni.
Presente anche il vescovo Giuseppe Piemontese che ha ringraziato i presenti per il servizio svolto e li ha incoraggiati a proseguire la loro opera, lodando in particolare l’associazione per l’Emporio Bimbi, «una realtà al servizio dei più piccoli di cui c’è veramente necessità in diocesi».
Nuovo presidente Nel corso dell’assemblea è stato presentato il bilancio del servizio offerto dalle varie parrocchie dove la San Vincenzo opera, curato dal vicepresidente uscente Roberto Reale, e sono state condivise le esperienze alla luce delle nuove forme di povertà che interessano il territorio, a cui si cerca di dare risposte adeguate ed efficaci. È stato poi presentato il nuovo presidente del consiglio centrale, Alessandra Rossi, e il consiglio direttivo composto da Marcello Petrini (vicepresidente), Giancarlo Felicetti (tesoriere), Patrizia Trippa (segretaria) e dai membri di presidenza Roberto Reale, Federica Inches e Orlando Ungari.
Gli obiettivi del triennio «L’impegno per i prossimi tre anni sarà volto alla promozione del nostro carisma – ha detto la neo presidente Alessandra Rossi – nelle comunità cattoliche giovanili e non, perché solo attraverso i giovani sarà possibile realizzare il rinnovamento che gran parte di noi auspicano. In fondo la Società San Vincenzo de’ Paoli è stata fondata da un Federico Ozanam 20enne studente universitario con i suoi amici. Richiederò pertanto a tutti i vincenziani di impegnarsi nell’accoglienza e nell’ascolto non solo dei bisognosi ma dei giovani aspiranti volontari». Ribadita anche la volontà di collaborare con le varie realtà caritative della diocesi come Caritas e l’Azione Cattolica con cui è stato avviato un progetto di formazione e servizio condiviso.
Gli aiuti Nel 2017 la San Vincenzo ha aiutato 2.166 persone, di cui 412 minori. Continua, seppur in maniera ridotta, il trend negativo iniziato da due anni: «Gli assistiti – spiegano dall’associazione – sono diminuiti rispetto a quelli dell’anno precedente perché continua a diminuire la capacità di dare risposte efficaci a tutti, perché
le condizioni delle famiglie aiutate si sono aggravate e necessitano di maggiore impegno sia economico che di sostegno morale. Rispetto al 2016 sono state aiutate 134 persone in meno: per poter dare risposte a tutti e in maniera più efficace, occorre sia una maggiore disponibilità di volontari che si dedichino a loro in maniera continuativa, ma soprattutto di mezzi economici».
«Famiglie rassegnate» Del totale delle persone aiutate, 49% sono italiani, 18% comunitari e 33% extracomunitari. Continuano ad aumentare le famiglie italiane aiutate soprattutto con il sostegno morale e spirituale, «perché la povertà sicuramente pesa più a chi la vive come una nuova situazione, a chi un tempo aveva risorse anche per aiutare le persone più bisognose. Sono evidenti le situazioni delle tante giovani famiglie che vivono una nuova e inaspettata fase di vita che era stata progettata con l’entusiasmo di chi pensa di avere la certezza del lavoro. Altre giovani famiglie, con figli piccoli, appaiono ormai completamente rassegnate e prive di stimoli. Come lo scorso anno prosegue il trend delle famiglie straniere, soprattutto comunitarie, che sono state costrette a lasciare la città a causa del perdurare della mancanza di lavoro e si sono trasferite al nord Italia o in altri paesi europei».
Numeri Nel corso del 2017 sono stati distribuiti aiuti economici per circa 123 mila euro: il 15% in meno rispetto al 2016. In totale sono stati donate 105 tonnellate di beni alimentari e non, per un valore di 134.650 euro. La maggior parte degli interventi sono stati resi possibili grazie al contributo della Fondazione Carit che, come ogni anno, ha finanziato il progetto ‘Famiglia e dignità’ che punta a sostenere le famiglie e ad incentivare gli studi per evitare la dispersione scolastica. Ciò attraverso il pagamento di spese e utenze, la distribuzione (ben 12 mila nel 2017) di pacchi alimentari e per l’igiene della persona, il sostegno ai costi scolastici, dai testi ai servizi di trasporto e mensa.
‘La casa di Federico’ è una casa ideale a cui fanno riferimento tutte le persone che vivono in strada. Nell’attività del giro notturno di assistenza ai senzatetto, che coinvolge nei tre giorni di uscita serale 14 volontari, sono stati distribuiti sacchi a pelo, coperte, calzature e vestiario, corredi per il ricovero in ospedale, 1.380 sacchetti con prodotti per l’igiene personale e generi alimentari. In ospedale è stato dato un sostegno a persone sole ricoverate, anche dal punto di vista delle spese mediche e delle visite. Nel 2017 i volontari della San Vincenzo hanno incontrato 46 persone che vivono in strada (12% in meno rispetto all’anno precedente): di queste, 35 uomini e 11 donne, 38 italiani, 6 comunitari e 2 extracomunitari. Il progetto ha avuto un costo di 6.046 euro ed ha potuto contare sulla collaborazione del Comune di Terni e delle altre associazioni, nell’ambito dell’iniziativa ‘Notti Sicure’ che prevede un letto in appartamento nei due mesi più freddi dell’anno. «Auspichiamo – dicono dalla San Vinzenzo – che la nuova amministrazione possa essere sensibile a questo problema che a Terni è di dimensioni così modeste da poter essere risolto con un minimo impegno e sarebbe ancora più facilmente attuabile in un progetto condiviso da più soggetti».
Emporio Bimbi Risultati positivi per lo spazio dedicati ai bambini che fornisce tutti quei beni essenziali che spesso mancano nelle case: alimenti, pannolini, prodotti per l’igiene personale, materiale scolastico, abbigliamento, giocattoli e attrezzature per la prima infanzia. In totale sono state aiutate 180 famiglie ed i bambini dai 0 ai 12 anni che hanno usufruito dei servizi sono stati 300 (157 maschi e 143 femmine), di 31 nazionalità diverse Sono stati distribuiti 160 zaini, 119 astucci completi, 1.045 quaderni, 423 confezioni di pastelli, 3.990 vestiti, 645 scarpe, 1.851 articolai vari (abbigliamento, corredo, passeggini, culle), 2.620 giocattoli e 786 libri. Per l’igiene personale: 1.281 pannolini, 3.981 pezzi tra saponi e creme. E ancora, 2.037 omogeneizzati, 1.098 confezioni tra Nutella, miele e marmellate, 6.702 alimenti vari (latte, biscotti, merendine). Oltre 80 famiglie ed esercizi commerciali e scuole hanno donato beni da distribuire all’Emporio, sia nuovi che usati. I negozi di Acqua & Sapone hanno concesso raccolte tra i loro clienti così come la Conad Arca di Cardeto. La Cosp Tecno Service ha fatto una cospicua donazione di generi per la distribuzione. L’Officina del Giocattolo ha fornito i giocattoli per il Natale. Il liceo classico Tacito, l’artistico Sangallo e le scuole medie Da Vinci e Nucula stanno organizzando raccolte tra gli studenti. Prezioso contributo della Fondazione Carit che ha devoluto il suo 5 x 1000 e 5 mila euro dal bando 6/2017. La federazione nazionale San Vincenzo ha elargito 10 mila euro attraverso il bando ‘Vincenziani per la Comunità’ che ha permesso di ampliare l’offerta di laboratori didattici e di realizzare un evento di promozione dell’attività.
Per i più piccoli Sono state inoltre realizzate feste di compleanno, festa della Befana, vendite di beneficenza anche a sostegno dei terremotati, festa di carnevale, festa al Mc Donald’s per la chiusura dell’anno scolastico, visita del presidente nazionale. Una delle iniziative che ha avuto maggiore attenzione è stata ‘Un pediatra per amico’, incontro settimanale con il dottor Mario Fornaci, già primario del reparto di pediatria del Santa Maria di Terni. Il lunedì dalle ore 17 alle 18 il medico è disponibile presso l’Emporio Bimbi per una consulenza gratuita. Nel corso del 2017 sono stati organizzati anche laboratori di animazione musicale, di narrazione, movimento, arte e manipolazione, di educazione affettiva, gioco-danza, teatro e lingua inglese.
Volontari In totale la San Vincenzo de’ Paoli ha potuto contare sul contributo fattivo di 108 persone, tra soci e volontari esterni, due terzi delle quali sono donne. Rispetto al 2016 è diminuita la percentuale di vincenziani oltre i 65 anni di età, certamente grazie all’apertura dell’Emporio Bimbi nel quale prestano la loro opera persone relativamente giovani. «Il problema dell’inserimento dei giovani è visto come prioritario dalla maggior parte delle conferenze: si auspica che il nuovo consiglio utilizzi il prossimo anno per iniziative volte a far avvicinare al carisma vincenziano i giovani al di sotto dei 30 anni».
Le conferenze sono 14 in tutto. Il 2017 ha vissuto purtroppo la chiusura della conferenza di Amelia ‘Maria SS. Assunta’ e realizzato la nascita della nuova conferenza ‘Maria Regina della Pace’ con il compito esclusivo di gestire l’Emporio Bimbi, il progetto ‘La casa di Federico – assistenza ai senzatetto’ e i grandi eventi volti all’inclusione sociale. Per quanto riguarda le altre conferenze, 12 svolgono attività nei loro territori parrocchiali ed una, la ‘Madre Teresa di Calcutta’, gestisce il centro di ascolto aperto tutti i giorni presso la sede centrale in via Aminale 45 e fornisce assistenza ai poveri del territorio diocesano dove non è insediata una conferenza.
«Arroganza, reazione d’orgoglio» «Rispetto al 2016 – è stato detto domenica mattina in occasione del bilancio – abbiamo aiutato 134 persone in meno. È da riconoscere che abbiamo fatto un migliore monitoraggio dei casi seguiti e un buon lavoro di rete, ma per poter dare risposte a tutti e in maniera più efficace occorre una maggiore disponibilità di volontari e di mezzi economici. Anche tra gli assistiti italiani ci sono quelli nati già in uno stato di povertà, che con gli anni si è cronicizzato, divenendo anche povertà spirituali e culturali, degrado dello stile di vita, situazioni di non ritorno. Ma queste situazioni, che quindici anni fa potevano essere le prevalenti, ora sono le marginali. Ora sono evidenti le situazioni delle tante giovani famiglie che magari al primo approccio ostentano una fuorviante arroganza per l’orgoglio di non palesare lo stato di bisogno che si sta vivendo, come nuova e inaspettata fase di una vita che era stata progettata con l’entusiasmo di chi pensa di avere la certezza del lavoro. Altre giovani famiglie, con figli piccoli, ci appaiono ormai completamente rassegnate e prive di stimoli».
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