Video e trascrizione del discorso di P. Tomaž Mavrič CM, al Parlamento Europeo

da | Lug 3, 2017 | 400 anni, Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

Di seguito offriamo il video e la trascrizione del messaggio che il padre generale ha indirizzato ieri, mercoledì, 28 giugno, al parlamento Europeo davanti a parlamentari, invitati, membri dei diversi rami vincenziani e organizzazioni civili ed ecclesiali.

 

Traduzione del testo:

E’ grande gioia e straordinario onore per la Famiglia Vincenziana mondiale avere l’opportunità di presentare la celebrazione del quattrocentesimo anniversario del carisma vincenziano al Parlamento Europeo.

Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine per questo invito al presidente del Parlamento Europeo On. Antonio Tajani, ai suoi collaboratori e a tutte le commissioni del Parlamento Europeo che tanto hanno lavorato per preparare questo evento. Desidero anche ringraziare il Signor Alojz Peterle che tanto ha contribuito perché questo evento divenisse realtà. Vorrei ancora far pervenire la mia gratitudine a Padre Robert Maloney, ai membri della Famiglia Vincenziana coordinati da Padre Joseph Agostino e al resto della Famiglia Vincenziana che si sono prodigati durante questi ultimi mesi per rendere possibile l’incontro di quest’oggi.

Desidero ringraziare tutti loro, membri del Parlamento Europeo, diversi invitati di Europa e altri paesi del mondo, che rappresentano paesi, chiese e istituzioni civili, organizzazioni, i vari rami della vita consacrata in seno alla Famiglia Vincenziana, così come i rami laici, per aver voluto oggi partecipare a questo evento.

Guardando indietro, con gratitudine, ai 400 anni di servizio eroico per i poveri da parte di milioni di persone che furono ispirate dal carisma di San Vincenzo de Paoli, vediamo anche una grande speranza di futuro. Quelle persone si donarono totalmente a servizio delle persone bisognose in tutto il mondo, realizzando meraviglie e miracoli nelle zone più povere del mondo. Noi vogliamo continuare ad incontrare i più poveri tra i poveri in tutti gli angoli della terra. In qualsiasi luogo dove ci sia una sorella o un fratello in necessità fisica, materiale, spirituale o di qualunque altro genere. Faremo tutto ciò che potremo per combattere le differenti specie di povertà, per far di questo mondo un luogo migliore, un luogo in accordo con i disegni di Dio.  Molti di questi sono anche i valori, gli obiettivi e le priorità dell’Europa.

400 anni fa, San Vincenzo de Paoli fu toccato così profondamente dalla povertà materiale e spirituale che incontrò sul suo cammino, che fece due movimenti radicali: prima di tutto si impegnò a vivere la sua conversione personale in relazione con le persone che erano ai margini della società; poi rispose immediatamente, in modo concreto e organizzato, alle tremende necessità dei poveri. In questo movimento coinvolse tutte le classi sociali del tempo, tutti i ranghi di governo, istituzioni, vari gruppi ecclesiali così come anche quelli civili. Costruì una rete di carità che si estese prima in Francia e, più tardi, in altri paesi dell’Europa e del mondo. Attraverso questa rete di carità, la Famiglia Vincenziana,  i suoi collaboratori e volontari, hanno esteso questo spirito di carità in Europa e nel mondo, dove in più di 150 paesi continua ad ardere la fiamma che fu accesa ben 400 anni fa. Vincenzo de Paoli era un innamorato di Gesù e, di conseguenza, dei poveri. Non faceva distinzioni tra le persone a riguardo della religione, del colore, della razza, dell’origine ecc… Si affrettava ad aiutare le persone in qualsiasi modo gli era possibile. Vincenzo de Paoli credeva profondamente nella collaborazione. Credeva che ogni persona potesse offrire i suoi doni e talenti, unirli a quelli degli altri per conseguire l’unica meta della globalizzazione della carità.

Oggi siamo qui, a Bruxelles, in questo splendido edificio del Parlamento Europeo, attorniati da molte altre istituzioni europee che contribuiscono a far sì che questo miracolo, che è l’Europa,  possa andare avanti. Incoraggiati dai rappresentanti dei tanti governi, delle istituzioni, della Chiesa, dai rappresentanti dei rami della Famiglia Vincenziana, dai gruppi ecclesiali e civili, credo che il nostro sogno si converta, una volta ancora, in realtà. La globalizzazione della carità continua ad essere il nostro comune sogno. Se sogniamo da soli, il sogno rimane solo un sogno; se sogniamo insieme, il sogno diviene realtà.

Molte grazie.

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