XLII ASSEMBLEA GENERALE
della Congregazione della Missione
Quattrocento anni di fedeltà al carisma e la Nuova Evangelizzazione
Abbiamo celebrato la XLII Assemblea Generale della Congregazione della Missione dal 27 giugno al 15 luglio 2016. L’evento ha coinciso con i 400 anni delle origini del nostro carisma e i 200 anni dell’arrivo dei primi missionari negli Stati Uniti d’America.
E’ stata la prima Assemblea generale celebrata fuori dell’Europa, presso la DePaul University di Chicago, che è pioniera nella formazione delle minoranze culturali e delle prime generazioni di migranti, in questo tempo di uscita missionaria della Chiesa, indetta da Papa Francesco.
Abbiamo vissuto questi giorni di Assemblea nell’ascolto della Parola, in un clima di preghiera, di fraternità e di dialogo, e sotto la guida dello Spirito Santo.
Come membri dell’Assemblea abbiamo confermato il nostro impegno di fedeltà al carisma ereditato da san Vincenzo de’ Paoli e ci siamo impegnati a rispondere alla chiamata della Nuova Evangelizzazione.
Con la stessa gioia e lo slancio missionario della Vergine Maria nella sua Visitazione (cfr. Lc 1, 39), condividiamo ora con tutti i confratelli il risultato delle nostre decisioni.
In un primo momento, raccogliamo alcune sfide che noi percepiamo attualmente nel mondo e nella Congregazione. Poi, seguendo la dinamica delle assemblee provinciali e della stessa assemblea generale, presentiamo i principi del carisma direttamente legati alle sfide percepite e alla chiamata alla Nuova Evangelizzazione. Infine, proponiamo percorsi per rispondere alle necessità della Chiesa e della Congregazione per i prossimi sei anni.
- Sfide
L’Assemblea Generale ha percepito delle sfide che accendono il nostro zelo missionario di nuovo fuoco, ci ricollegano all’origine chiaramente missionaria del nostro carisma e ci spingono ad un rinnovato impegno per la Nuova Evangelizzazione.
1.1. Nel contesto socio-culturale di oggi:
- a) Il fatto che per molti nostri contemporanei il riferimento a Dio e l’impegno cristiano sia irrilevante costituisce per noi una chiamata urgente alla conversione missionaria e all’autenticità.
- b) L’indebolimento della capacità di riflessione e di impegno, la cultura dell’edonismo e dell’individualismo, che percepiamo intorno a noi, ci impongono di impegnarci a costruire la civiltà dell’amore, fondata sulla verità che è Cristo, la quale contiene una proposta di senso alternativa, in grado di trasformare le persone e le strutture.
- c) Le grida dei poveri, dei rifugiati, dei migranti, di coloro che sono stati esclusi e confinati alle periferie, ogni giorno in numero maggiore, raggiungono il nostro cuore e ci spingono a contribuire con tutte le nostre forze a far sì che la Chiesa diventi come l’ospedale da campo dove ognuno può essere accolto, ascoltato e guarito attualizzando il Vangelo della misericordia.
1.2. Nella situazione della Congregazione:
- a) La riduzione delle nostre forze, piuttosto che una perdita, noi la intendiamo come una chiamata alla collaborazione con molti altri individui e gruppi, in particolare con la Famiglia Vincenziana, poiché la primavera missionaria della Chiesa è appena iniziata.
- b) Il contagio nella nostra vita di alcuni tratti culturali del nostro tempo ci sfida ad approfondire la nostra identità, a coltivare più intensamente la nostra spiritualità vincenziana e a costruire comunità missionarie autentiche.
- c) La dimensione internazionale della Congregazione, di cui ci siamo resi più consapevoli in questi ultimi anni, e la riconfigurazione proposta dall’assemblea generale nel 2010, ci invitano a intensificare il lavoro missionario concreto, pensando globalmente ed agendo localmente, per rendere significativo il contributo del nostro carisma alla Nuova Evangelizzazione.
- Il carisma vincenziano per la Nuova Evangelizzazione
Queste sfide ci portano a rendere grazie a Dio per il dono ricevuto: uno sguardo grato al passato, alle origini. Le convinzioni di san Vincenzo de’ Paoli motivano ed infiammano il nostro impegno per la Nuova Evangelizzazione, alla quale ci chiama la Chiesa.
2.1. Gesù Cristo, Regola della missione:
Gesù Cristo è il centro della nostra vita e missione, Regola della nostra identità, contenuto della nostra predicazione, ragione della nostra passione per i poveri.
2.2. Vita spirituale per la missione:
La spiritualità della Congregazione, alimentata nella preghiera, nell’ascolto della Parola di Dio, nella celebrazione dei sacramenti, si esprime apostolicamente nella “carità compassionevole ed efficace per i poveri” e prende forma con la pratica delle cinque virtù ed i voti.
2.3. I poveri, nostri fratelli e maestri:
I poveri rivelano Cristo nella Chiesa, nel mondo e nella Congregazione: nel nostro approccio ai poveri incontriamo Cristo.
I poveri sono il nostro patrimonio, la nostra eredità; ad essi si rivolge la nostra azione evangelizzatrice; sono i nostri primi interlocutori.
Nel contatto diretto con loro, i poveri ci evangelizzano. I poveri sono per noi, non solo “nostri padroni e signori”, ma anche “nostri fratelli e maestri“: da loro impariamo, condividendo con loro la nostra vita. Il nostro rapporto con i poveri, con gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, ci identifica come missionari (invece che come funzionari).
2.4. Nella missione evangelizzatrice della Chiesa:
San Vincenzo de Paoli dice chiaramente che l’origine della Congregazione della Missione risale alla festa della Conversione di San Paolo del 1617. Mentre ci prepariamo a celebrare il 400° anniversario del carisma, ricordiamo la vibrante esclamazione di Paolo di Tarso: “Guai a me se non annuncio il vangelo” (1Cr 9, 16). Il Beato Paolo VI, a partire da queste parole dell’Apostolo, dice che l’evangelizzazione è “la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare” (EN 14). Queste parole, riflesse anche nelle nostre Costituzioni, hanno trovato nuova eco in Papa Francesco, quando invita tutta la Chiesa ad impegnarsi nella Nuova Evangelizzazione in uscita missionaria. Come Congregazione della Missione, nella fedeltà alle nostre origini e nella fedeltà alla Chiesa, ci sentiamo oggi particolarmente interpellati da questa chiamata missionaria.
Il carisma vincenziano, oggi come agli inizi, si basa sul discernimento dei segni dei tempi e si esprime nella creatività delle sue risposte. Esso coniuga evangelizzazione e carità; predicazione e promozione: dimensioni di una medesima azione missionaria che cerca la salvezza di tutto l’uomo e di ogni uomo nel servizio del Regno.
- LINEE DI AZIONE E IMPEGNI
Le linee di azione, intese come opzioni globali, indicano lo spirito con cui vivremo i nostri impegni. Linee di azione ed impegni esprimono il futuro che sogniamo pieni di speranza.
3.1. La buona notizia della misericordia
Il cuore della rivelazione di Gesù Cristo inviato dal Padre ad evangelizzare i poveri è la buona notizia della misericordia: ci aiuterà tutti a sentirci figli di Dio e fratelli tra noi, con questi impegni:
- a) vivere l’esperienza del Dio misericordioso attraverso il sacramento della riconciliazione, a livello personale e ministeriale;
- b) ideare nuove forme di ripetizione di preghiera e di correzione fraterna per un’esperienza personale e comunitaria della misericordia da condividere con i poveri, soprattutto i migranti;
- c) aggiornare la pratica di missioni popolari integrando le esigenze della Nuova Evangelizzazione;
- d) partecipare alle commissioni di Giustizia, Pace e Integrità del Creato, in coordinamento con le organizzazioni civili, la chiesa e la nostra rappresentanza alle Nazioni Unite (ONU), per denunciare le violazioni dei diritti delle persone e dei popoli.
3.2. L’internazionalità e l’interculturalità
Internazionalità e interculturalità costituiscono una forza missionaria per annunciare ai poveri e al mondo la bella notizia di Gesù Cristo, con questi impegni:
- a) organizzare case di formazione interculturale a livello interprovinciale e intercontinentale;
- b) utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in funzione dell’interculturalità e della globalizzazione della solidarietà a favore dei poveri;
- c) fare della comunità locale la prima scuola del dialogo interculturale e il primo contatto con il povero;
- d) fornire ai nostri studenti esperienze concrete di interculturalità, inculturazione e dialogo interreligioso, includendo l’apprendimento delle lingue in tutte le fasi della formazione.
3.3. La solidarietà
A immagine della prima comunità cristiana (cfr. At. 2, 44-45), condivideremo la nostra vita, le sue gioie e le sue sofferenze, i suoi punti di forza e di debolezza, con questi impegni:
- a) garantire l’auto-sostenibilità delle Province, condividendo risorse umane e finanziarie a livello locale, di Conferenze e di Congregazione;
- b) organizzare un centro di missione internazionale per preparare confratelli per le missioni internazionali della Congregazione e delle Province;
- c) dare priorità ai più poveri tra i poveri come criterio per l’apertura e la revisione delle nostre opere e la destinazione dei missionari;
- d) applicare il cambiamento sistemico come metodo proprio della nostra azione evangelizzatrice.
3.4. La collaborazione missionaria
Alla maniera di san Vincenzo de’ Paoli, assumiamo la collaborazione missionaria per meglio rispondere alle chiamate dei poveri nelle nostre relazioni comunitarie e intercomunitarie, provinciali e interprovinciali, con questi impegni:
- a) approfondire i processi di riconfigurazione inter- e intraprovinciale, al fine di attuare la conversione personale e comunitaria ed il dinamismo missionario;
- b) estendere la collaborazione interprovinciale allo scambio di missionari per favorire soprattutto la formazione;
- c) rafforzare i rapporti di collaborazione nella formazione e nella missione (dare e ricevere) con la Famiglia Vincenziana e, attraverso di essa, con altri agenti di evangelizzazione;
- d) assicurare una presenza profetica nel mondo musulmano come comunità di una chiesa in uscita.
3.5. Formazione per la missione
La formazione è un modo essenziale per la realizzazione della nostra vocazione missionaria, come spazio per il discernimento della volontà di Dio e motivazione permanente per rispondere alla grazia, con questi impegni:
- a) preparare esperti in vincenzianesimo, attraverso il master che organizzerà il Segretariato Internazionale di Studi Vincenziani (SIEV) e l’apertura delle Province ricche di tradizione, documentazione e mezzi di studio;
- b) promuovere la formazione spirituale e professionale dei Fratelli per garantire la loro vocazione specifica nella realizzazione della nostra missione vincenziana comune;
- c) accompagnare i missionari, per almeno i primi tre anni di ordinazione o di voti, a livello comunitario e provinciale, con progetti concreti di animazione;
- d) condividere il senso missionario ed ecclesiale della nostra evangelizzazione ed il nostro servizio ai poveri, con la formazione del clero e dei laici, in particolare per la leadership missionaria;
- e) preparare tra di noi, come pura tra i laici ed il clero, agenti di cambiamento sistemico, che lo promuovano in modo vivace ed efficace .
Convinti che Dio, che iniziò nel nostro Fondatore questa opera buona, la porterà a compimento, la poniamo nella sue mani, confidando nella intercessione dello stesso san Vincenzo de’ Paoli e nella Madre di Cristo e della Chiesa, della quale lo stesso Vincenzo ci ha detto “che comprese con maggior profondità di tutti i credenti gli insegnamenti evangelici e li realizzò nella sua vita” (C. 49, 1).
Condividendo con i membri della Congregazione della Missione il risultato delle nostre decisioni, vogliamo far giungere uno speciale saluto ai confratelli anziani e malati.
Invitiamo tutti i missionari a dare vita a questo progetto per la Congregazione della Missione durante gli anni 2016-2022, ispirandoci alle parole dell’apostolo Paolo: “Dal punto in cui siamo arrivati, insieme procediamo” (Fil 3, 16 ).
Chicago, DePaul University, 15 luglio 2016
I delegati dell’Assemblea Generale 2016
Linee di azione e impegni della CEVIM
Nei prossimi sei anni la CEVIM si impegna ad approfondire e ad attualizzare il carisma vincenziano e ad avanzare verso l’internazionalizzazione della Congregazione con i seguenti mezzi:
- organizzare incontri di formazione sulla nostra “identità vincenziana” per i seguenti destinatari: seminaristi, missionari giovani (3-5 anni di sacerdozio) e altri confratelli, al fine di riflettere sul futuro della nostra presenza in Europa e nel Medio Oriente;
- promuovere esperienze interculturali e di collaborazione: le Comunità di Londra, Berceau, Catania, Parigi-Rue du Bac;
- dare impulso ad esperienze di missioni internazionali per confratelli giovani;
- ripensare la Formazione Iniziale (Seminario Interno e Seminario Maggiore);
- avviare un progetto missionario comune nella città di Melilla (Spagna);
- organizzare un incontro interprovinciale sulla “Buona Notizia della Misericordia” per condividere le nostre esperienze ed approfondire gli aspetti fondamentali del nostro stile vincenziano di evangelizzazione.
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