Carisma vincenziano: Un incontro con Cristo nelle persone che vivono in condizioni di povertà, di Selina Suarez Fermín

da | Ott 25, 2014 | Per la meditazione | 0 commenti

Introduzione:

Vincenzo de’ Paoli ha sempre predicato e lavorato per il benessere delle persone che vivevano in

povertà, convinto che queste persone povere, sporche, tristi, oppresse e cenciose che avrebbe servito, erano Cristo stesso. Il suo amore per coloro che vivevano in povertà era il suo modo di mostrare il suo amore per il Signore, per Cristo sofferente e abbandonato. Per Vincenzo “tra i poveri si trova la vera religione”, il Cristo è presente in ciascuno di essi. Riflettiamo sul nostro modo di agire nei confronti di questo aspetto di Gesù Cristo.

 

Sviluppo del tema :

 

  • Vedere Cristo nelle persone che vivono in condizioni di povertà

 

San Vincenzo ha incontrato le persone che vivevano nella povertà e nella loro miseria, e noi possiamo scoprire attraverso i testi con quale realismo e con quale serietà li guardava. Li vedeva tali quali erano. Si è messo al loro servizio, si è posto in mezzo a loro. E’ solo dopo averli  “incontrati” e “visti” che si è sentito interpellato da Gesù Cristo.

Attraverso coloro che vivono nella povertà, scopre Gesù Cristo povero e afflitto. A partire da questo incontro con loro, Saint Vincenzo approfondisce il “mistero dei poveri”. Vede in queste persone povere, spregevoli agli occhi del mondo, i rappresentanti di Gesù Cristo .

Non devo considerare un povero contadino o una povera donna dal loro aspetto,  né dalla loro apparente mentalità; molto spesso non hanno quasi la fisionomia, né l’intelligenza delle persone ragionevoli, talmente sono rozzi e materiali. Ma rigirate la medaglia, e vedrete alla luce della fede che il Figlio di Dio, il quale ha voluto esser povero, ci è raffigurato da questi poveri. Egli non aveva quasi le sembianze d’uomo nella sua passione, e fu giudicato pazzo dai gentili, e pietra di scandalo dai giudei; eppure Egli si qualifica l’Evangelizzatore dei poveri.  Evangelizzare pauperibus misit me. O Dio ! Quanto è bello vedere i poveri , se li consideriamo in D, e  con la stima che Gesù ne aveva! Ma se li guardiamo secondo i sentimenti della carne e dello spirito mondano, ci sembreranno disprezzabili” ( Coste n . 19 “Spirito di fede nel guardare i poveri” CLV edizioni Vincenziane Vol.10 ).

 

Per San Vincenzo è logico affermare che servire coloro che vivono in condizioni di povertà è servire Gesù Cristo, e che essere in mezzo a loro, è incontrare Dio.

 

“Guardando” i poveri del suo tempo, San Vincenzo interpreta la parabola del Giudizio finale ( Mt 25) e va alla sua logica conclusione. Le persone che vivono in condizioni di povertà rappresentano Gesù Cristo povero e umile, e servire i poveri, è servire Gesù Cristo. Lasciare un esercizio spirituale, anche la Messa per servire coloro che vivono in povertà, si tratta di “lasciare Dio per Dio”.

 

Sappiate però che quando lascerete la meditazione e la santa Messa per il servizio dei poveri, non perderete nulla, perché servire i poveri è andare a Dio. Dovete vedere Dio nelle loro persone.” (Coste,  Conferenza del 31 luglio 1634, Vol.9  Edizioni Vincenziane pag. 8 ) .

 

 

 

 

  • Evangelizzare le persone che vivono in condizioni di povertà

 

Il Missionario può evangelizzare se non nella misura in cui il suo comportamento imita quello di Cristo; in effetti, Gesù non si è accontentato solo di insegnare, ha anche realizzato opere di carità: “Si può dire che per evangelizzare i poveri,  non si intende solo insegnare loro i misteri necessari alla salvezza, ma, facendo le cose predette e figurate dai profeti, rendere effettivo il Vangelo.” (Coste XII , n . 195 CLV Edizioni Vincenziane, Vol. 10, pag 415 ). Si tratta di prendere a modello il Cristo, si tratta di prendere in considerazione le esigenze di coloro che vivono in povertà nella loro interezza e ad impegnarsi con loro in modo pratico. Verso la fine della sua vita, al fine  che non sussiste il minimo dubbio con il suo auditorio, San Vincenzo dice con fermezza : “Perciò, se tra noi vi fosse qualcuno che pensasse di appartenere alla Missione per  evangelizzare i poveri e non per soccorrerli, per provvedere ai loro bisogni spirituali e non ai temporali, rispondo che noi dobbiamo assisterli e farli assistere in tutte le maniere, da noi e da altri. [ … ] Fare così è evangelizzare con parole con opere: è la cosa più perfetta., Ed è anche quello che Nostro Signore ha praticato….” ( Coste XII, n. 195, Edizioni Vincenziane Vol. 10 p. 418). Evangelizzare, è rispondere a tutte queste esigenze e molte altre che potrebbero presentarsi. Della missione e della Carità.
Vincenzo de’ Paoli aggiungeva sempre al cibo della Parola il completamento spirituale e materiale della carità: l’aiuto ai poveri, la visita agli ammalati, l’organizzazione delle Confraternite della Carità.

Riflessione personale e comunitaria :

 

Meditiamo questa frase di san Vincenzo de’ Paoli : “…rigirate la medaglia, e vedrete alla luce della fede che il Figlio di Dio, il quale ha voluto esser povero, ci è raffigurato da questi poveri.” (Coste n . 19 “Spirito di fede nel guardare i poveri” CLV edizioni Vincenziane Vol.10  ) .

 

San Giovanni ci dice : “….quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” ( 1 Gv. 3,16) .
Attività:

 

v Prepariamo un manifesto, un pannello, un grafico dove esprimeremo in modo semplice come il nostro gruppo, il nostro Centro , vede questa presenza di Gesù Cristo nei fratelli che serve ( anziani, malati, bambini) .

 

v  Rispondiamo: Come lavorare in gruppo per cambiare o trasformare la realtà delle persone che sono povere?

– Che ruolo gioca la donna in questo  cambiamento nella realtà dei nostri fratelli , qual è il suo contributo ?

 

Preghiera:

 

Signore, Ti presentiamo oggi l’appello dei tanti poveri emarginati , delle persone vulnerabili. Vediamo in loro il tuo volto sofferente. Noi interpretiamo in loro la tua volontà di vita e di speranza. In loro vediamo la Tua vera presenza. Noi Ti preghiamo, aiutaci a saperti vedere in loro con lo sguardo della fede pura e impegnata. Noi Ti preghiamo, ricordaci costantemente che Tu hai fame, sete, che tu sei nudo, abbandonato, solo, malato.

Donaci, Signore, abbastanza lucidità per scoprire Te, abbastanza generosità per servire Te e molto coraggio per non passare mai davanti a Te senza fermarsi .

Noi Te lo chiediamo , Signore … Amen

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