Per favorire un compromesso fra le forze politiche protagoniste della crisi del Madagascar, il presidente della Commissione dell’Unione Africana (UA) Jean Ping sarà ad Antananarivo dal 22 al 25 Gennaio: l’annuncio della visita è giunto al termine di una riunione ad Addis Abeba del Gruppo internazionale di contatto. Durante l’incontro, Ping ha evidenziato che gli accordi per la nascita di un governo di unità nazionale promossi nei mesi scorsi dall’Onu, dall’UA e da altri organismi regionali restano “l’unica base politica e giuridica per risolvere la crisi”. Ad Antananarivo il dirigente dell’Unione Africana presenterà una nuova proposta di compromesso, che le forze politiche del Madagascar dovranno valutare nell’arco di due settimane. Come già altre scadenze, in realtà, nell’imprevedibile crisi dell’Oceano Indiano anche questa appare solo ipotetica. Andry Rajoelina, l’ex-sindaco che in Marzo ha rovesciato il capo dello stato Marc Ravalomanana grazie al sostegno di parte delle Forze armate, continua a respingere ogni accordo con l’opposizione e sembra guardare solo alle elezioni presidenziali fissate al 20 Marzo. Ancora una volta, il 6 gennaio scorso la polizia è intervenuta con i gas lacrimogeni per disperdere un corteo anti-governativo nel centro di Antananarivo. Il colonnello Camille Vital, da Dicembre alla guida del governo, ha poi minacciato dagli schermi della televisione “misure draconiane” contro chiunque “disturbi l’ordine pubblico o distrugga la proprietà altrui”.
Fonte: www.misna.it
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