Acqua bene comune: da Assisi voci contro la privatizzazione

da | Gen 13, 2010 | Economia sociale, Politiche sociali | 0 commenti

“Le politiche dell’acqua devono scegliere la via della gestione pubblica delle risorse idriche; devono sottrarre l’acqua alle leggi del mercato e del profitto, a livello locale, nazionale e globale, anteponendo alle pressioni delle multinazionali il grido dei poveri”: è un passaggio della ‘Dichiarazione di Assisi’, adottata nella città di San Francesco a conclusione del 64° Convegno giovani promosso dall’associazione ‘Pro civitate cristiana’. Dal titolo “Un sasso nell’acqua”, il convegno ha voluto ribadire che l’acqua è un diritto fondamentale dell’umanità e un diritto delle generazioni future, che non va sprecata e che deve essere gestita in modo equilibrato. Nella ‘Dichiarazione’, i giovani esponenti dell’associazione di volontari laici con sede ad Assisi “condannano” il voto con il quale il 19 Novembre scorso il parlamento italiano ha aperto alla privatizzazione dell’acqua. “È un atto gravissimo che noi riteniamo immorale. Per questo – scrivono nella ‘Dichiarazione’ – chiediamo che l’acqua rimanga gestita esclusivamente e direttamente dalle comunità locali, che hanno da sempre diritto di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile”. I firmatari auspicano che l’acqua sia dichiarata un bene di non rilevanza economica e che siano escluse, per la sua gestione, le società per azioni.

Fonte: www.misna.it

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