Un appello a garantire l’accesso ai medicinali di base nei paesi del Sud del mondo e la denuncia di una logica di mercato che ha preso il sopravvento sull’etica nel settore della sanità: sono stati i punti salienti dell’intervento di monsignor Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale della Salute, durante il Congresso mondiale della federazione internazionale farmacisti cattolici che si è tenuto a Poznan, in Polonia.
“In troppe zone – ha detto monsignor Zimowski – mancano i farmaci di prima necessità e le prestazioni di base che garantiscono la difesa primaria. Spesso, per motivi economici, vengono trascurate le malattie tipiche dei paesi in via di sviluppo perché, sebbene colpiscano e uccidano milioni di persone, non costituiscono un mercato abbastanza ricco. Alcuni di questi medicamenti potrebbero essere facilmente realizzati sulla base delle conoscenze scientifiche correnti, ma non si fa nulla per motivi esclusivamente economici” ha detto l’arcivescovo, riferendosi a malattie quali malaria, tubercolosi o sida/aids, molto diffusi nel Sud del mondo. “Appare evidente che lo sviluppo dei medicinali è ormai governato non più dall’etica tradizionale della medicina, ma dalla logica dell’industria” ha sottolineato ancora monsignor Zimowski, che teme un “disastro umanitario e sanitario mondiale” aggravato dall’attuale crisi economica. A preoccupare il presidente del Pontificio consiglio è anche la diffusione di farmaci contraffatti, con gravi ripercussioni sulla salute dei bambini. “Nei paesi in via di sviluppo – ha detto monsignor Zimowski, invitando i farmacisti a denunciare tale situazione – la contraffazione è estremamente elevata, principalmente a causa delle insufficienti risorse umane e finanziarie e di una legislazione debole relativa alla produzione, distribuzione e importazione dei medicinali”.
Fonte: www.misna.it del 14/09/2009
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