Il Segretario Generale della CEI apre il seminario di "Retinopera"

da | Set 24, 2009 | Chiesa, Uncategorized | 0 commenti

“Non ci è concesso oggi semplicemente un ‘di piu’ di etica’, un qualche discorso morale… siamo invece spronati a sviluppare, in dialogo con tutte le persone di buona volontà, una nuova ed approfondita riflessione sul senso e sui fini dell’economia e della stessa vita sociale”: lo ha detto oggi monsignor Mariano Crociata, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), aprendo ad Assisi il seminario annuale di “Retinopera”, ispirato alla terza enciclica di Benedetto XVI “Caritas in Veritate”.

Monsignor Crociata ha anche detto: “Non spetta alla Chiesa prospettare soluzioni tecniche per la politica degli Stati, ma le compete un irrinunciabile dovere di annuncio, testimonianza e presenza”. Sottolineando che “stiamo attraversando una crisi dai molteplici risvolti” dai quali emergeranno “nuovi assetti e inedite prospettive che matureranno in questi mesi e in questi anni”, il Segretario della Cei ha aggiunto che sul versante della carità, della verità e dello sviluppo integrale “i cattolici sono chiamati a intervenire con particolare urgenza”. Varie fonti di stampa registrano, a margine del seminario, anche un intervento di monsignor Arrigo Miglio, presidente della Commissione sociale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, relativo alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia: “Noi siamo molto convinti delle ricchezze del valore delle ragioni del sud, della cultura del Sud; dal punto di vista ecclesiale, umano, culturale, un’Italia separata in qualsiasi modo dalle regioni del Sud è un’Italia più povera e quindi è necessario lavorare perché il paese resti unito, pur nelle articolazioni federali entro la traccia della Costituzione. Vogliamo lavorare perché il Paese non si impoverisca”. Sul sitoweb di “Retinopera” si può leggere che il network cattolico “nasce cinque anni fa dall’iniziativa di un gruppo di laici, che si incontrano attorno ad un Manifesto dal titolo carico di futuro: “Prendiamo il largo”. Lo sottoscrivono un centinaio di persone, tra cui i presidenti e i responsabili delle maggiori realtà aggregative del laicato ecclesiale italiano, sia quelle di antica tradizione che di nuova origine. L’obiettivo dichiarato è quello di mediare la dottrina sociale della Chiesa come forma di impegno dei credenti di fronte alla società; animando una originale soggettività del laicato cattolico e cercando vie di rinnovamento delle sue espressioni pubbliche”.

(Fonti: agenzie di stampa e giornali on-line)

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