LASCIARSI INCANTARE DAL PROGETTO DI SAN VINCENZO, di SELINA SUÀREZ FERMIN

da | Ott 28, 2014 | Per la meditazione | 0 commenti

Marta e Maria-contemplazione ed azione

 

Introduzione:

Le donne hanno sempre accompagnato i primi passi di S. Vincenzo dé Paoli. Questo ci fa pensare a quelle che hanno allo stesso modo accompagnato Gesù dall’inizio della sua predicazione in Galilea. E’ interessante ricordarsi che due di loro, Marta e Maria, erano le sorelle di Lazzaro, l’amico di Gesù.

Tutte e due erano ospitali e, amiche di Gesù, come il loro fratello. Tuttavia il loro carattere era molto diverso.Una di loro si dedicava soprattutto al lavoro ed all’azione, l’altra dava più attenzione alla preghiera.

Parliamo più dettagliatamente di Marta e Maria al giorno d’oggi.

 

Sviluppo del tema:

L’AIC è un’associazione costituita in prevalenza da donne. Egualmente i beneficiati del nostro servizio sono per maggior numero donne. Ciò ci stimola a riflettere su quel che potremmo imparare da questi numerosi modelli che sono “le donne della Bibbia”.Quelle che trovami nell’Antico e nel Nuovo Testamento.

Indiscutibilmente, il nostro primo modello è la Vergine Maria, la nostra Madre celeste, simbolo ed archetipo della donna.

La grandezza di Maria proclamata “Benedetta fra tutte le donne” (Lc 1,42) risiede in ciò in cui ogni donna può essere orgogliosa: la sua capacità di accoglienza e la sua dedizione.

Maria è una donna umile e fiduciosa, la serva del Signore (Lc 1,30).

Fra tutte le donne troviamo Marta e Maria, queste sorelle che come vedrete in seguito, rappresentano quello che dovrebbe essere la nostra azione, il nostro servizio, la nostra dedizione vincenziana.

Marta è la sorella maggiore ed esercita le funzioni di padrone di casa: attiva, loquace, agitata e servizievole. Diligente ed attenta prepara i pasti e serve a tavola. E’ sempre attenta ai bisogni dei suoi ospiti, le piace essere genuina e spontanea. E poco le importa di sembrare insolente persino testarda in certi momenti.

A sua volta la giovane Maria, serena e romantica, capace di scegliere la cosa giusta, resta seduta ai piedi dell’Amico di Galilea, sospesa alle Sue labbra.

Queste sorelle ci dimostrano che le loro esperienze di vita sono ancora attuali.

Dobbiamo molto lavorare su diversi fronti nel cuore dei progetti pur stando attenti a lottare contro le diverse forme di povertà, coltivando la nostra fede, essendo unite a nostro Signore Gesù Cristo, qualunque sia il luogo ed il momento.

Come noi l’ha detto San Vincenzo “Signore, se voi foste al mio posto come vi comportereste in questa occasione?” (SV 11348;esXI 240).

Ci ha raccomandato di mantenere costantemente il nostro spirito nell’incontro con Cristo nella preghiera. Egli dava una particolare importanza alla preghiera e diceva “Come il nutrimento è per il corpo, la preghiera è per l’anima” (SVP IX 416; esIX 381).

Il progetto di San Vincenzo “D’assistere spiritualmente e corporalmente i più bisognosi” ci chiede di onorare l’amore di Nostro Signore per queste persone bisognose, approfondendo la nostra spiritualità vincenziana, pur continuando a formarci ed a prepararci per rispondere alla povertà che ci circonda.

Bisogna assistere i nostri fratelli tanto sul piano del corpo che dello spirito, incoraggiando la loro partecipazione in modo che loro stessi si coinvolgano attivamente nella loro promozione ed in quella della loro comunità e che possano rendersi autonomi.

“I poveri ci evangelizzano”(Cost. XI 201) ci diceva San Vincenzo. E’ necessario creare una buona relazione tra le persone che aiutano e quelle che sono aiutate.

Nello stesso tempo bisogna aiutarle a difendere i loro diritti e trattarle da pari a pari.

Non dobbiamo perdere di vista che i nostri progetti devono essere dei progetti che trasformano la vita delle persone escluse.

Come Cristo San Vincenzo dé Paoli sperava di attenuare le miserie del suo tempo e, come Cristo, prendeva a cuore le cause della povertà.

Non dobbiamo unicamente agire su piano religioso, non è sufficiente essere presenti a tutte le riunioni, pregare, assistere a tutte le Eucaristie, se non serviamo i nostri fratelli che vivono in povertà. Non saremmo autentiche, non avremmo imparato cosa vuol dire amare Gesù, questo Gesù che è rimasto presente nell’Eucarestia ma che ha servito prima i suoi discepoli. Nelle sante eucaristie compaiono due temi: l’Eucarestia ed il Servizio. Tuttavia, pensare che una delle due dimensioni è più o meno importante dell’altra è una cattiva interpretazione delle cose.

Tutte e due sono egualmente importanti perché è con questi due elementi uniti che potremo essere dei volontari autentici della carità e partecipare all’Eucarestia ed al servizio per amore, come ha fatto Gesù.

L’amore deve essere condiviso con gli altri e questa condivisione è trasmessa attraverso il servizio. Noi dobbiamo seguire l’esempio di Gesù che ha lavato i piedi ai suoi discepoli nell’ultima cena.

Tre elementi sono permanenti: la fede, la speranza e l’amore, ma l’amore resta il più importante dei tre.

La vita del cristiano si riempie prima di tutto della Parola di Dio e si mette poi al servizio dei suoi fratelli. E’ impossibile che un elemento esiste senza l’altro, ma l’uno, l’incontro con il Signore, è il fondamento dell’altro. Dobbiamo imparare a coniugare l’azione con la preghiera al fine di poter trovare un equilibrio ed ispirarci alla fede di Marta e Maria.

 

Riflessione personale e comunitaria

 

Meditiamo su queste frasi di San Vincenzo, nostro fondatore. Cosa ci suggeriscono queste frasi?

 

  • “Ci vuol poco per essere santi: fare la volontà di Dio in ogni cosa?”
  • “Dio ci chiama a pregare e nello stesso tempo ci chiama da questo povero malato. Ciò si chiama lasciare Dio per Dio”.

 

Attività e domande

 

Dedichiamo del tempo affinché ciascuno fra noi rifletta a ciò che ha personalmente di Marta e di Maria?

Cosa dobbiamo cambiare per essere nella preghiera-azione?

Chiediamo al gruppo quali sono le iniziative da prendere per migliorare i nostri momenti di preghiera, di unione con Cristo, di unione con la nostra madre Celeste la Vergine Maria ed anche per sviluppare contemporaneamente le nostre azioni all’interno del gruppo con i fratelli che serviamo.

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