1. Come ha conosciuto San Vincenzo de’ Paoli?
Ho incontrato il santo attraverso la chiamata alla vocazione vincenziana a partecipare alla Società di San Vincenzo de’ Paoli. Avevo 8 anni, avevo appena fatto la prima comunione, e mio nonno, un Vincenziano da decenni, mi portò a una conferenza di Vincenziani. Ho trovato nella conferenza e nella visita ai poveri la mia vocazione al servizio.
2. Qual è il servizio principale della Società di San Vincenzo de’ Paoli in Brasile?
Il nostro servizio è quello di aiutare i nostri fratelli che si trovano in situazioni di vulnerabilità sociale, con le visite a domicilio che sono un grande pilastro di sostegno. Andiamo dai poveri: per conoscere le loro miserie, per capire la realtà e le difficoltà di ogni famiglia assistita, per aiutarli a superare le sofferenze materiali e spirituali.
3. Come affronta questo periodo di pandemia? Com’è la sua situazione in questo momento?
Viviamo in un’epoca di grandi sfide; ci stiamo reinventando come persone e come istituzione per servire i nostri padroni, i poveri. La stragrande maggioranza delle riunioni è sospesa o si svolge su Internet.
Per incentivare le nostre azioni in questo periodo di pandemia:
- abbiamo creato un comitato di orientamento e monitoraggio Covid per le nostre case di cura.
- Creiamo progetti e distribuiamo risorse per le nostre opere, soprattutto alle case di cura.
- Abbiamo sviluppato un progetto chiamato “Red de Afro”, in modo che gli psicologi e i volontari vincenziani possano aiutare i Vincenziani e i dipendenti delle nostre opere.
- I giovani hanno fatto sforzi e creato mezzi per mantenere viva la fiamma e per servire meglio i poveri. I giovani hanno preso l’iniziativa di agire in modo efficace.
- I nostri bambini e adolescenti sono stati incoraggiati a scrivere brevi lettere agli anziani e agli altri bambini.
- Abbiamo progetti che si stanno sviluppando per servire la popolazione di strada.
- Continuiamo a occuparci di progetti sociali per le famiglie bisognose, tra le altre azioni.
4. Vuole condividere con noi una riflessione sulla sua esperienza personale di servizio e di preghiera sulle orme di San Vincenzo de’ Paoli?
Possa l’esempio di Vincenzo de’ Paoli ispirarci nella Rete di Carità che formiamo come Famiglia Vincenziana, poiché siamo portatori di una parola di speranza, alziamo la voce a favore dei poveri, così spesso oppressi e dimenticati. Le nostre azioni mirano a contribuire al cambiamento delle strutture nella vita di tante persone emarginate. Non possiamo rimanere calmi, perché molti esseri umani sopravvivono a malapena, privati delle condizioni che stabiliscono la dignità umana, privati di una vita piena e abbondante. Seguiamo le orme di San Vincenzo de’ Paoli e vediamo Cristo stesso nel nostro prossimo e lasciamo che l’azione sia una costante nella nostra vita.
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