Ogni settimana, un membro della Famiglia Vincenziana condividerà con noi una parte della sua esperienza di questi ultimi mesi. Dal profondo del suo cuore, egli proporrà un messaggio di speranza, perché (ne siamo convinti) ci sono anche lezioni positive da trarre da questa pandemia.
Voglio condividere quello che potremmo definire “un PQRST vincenziano”. Cos’è il PQRST? È un metodo di insegnamento che significa “Anteprima, Domanda, Lettura, Stato e Test”. Per fare il nostro PQRST vincenziano, userò le seguenti parole: P (pandemia), Q (domande), R (realtà), S (sale), T (trasformazione).
P. Pandemia. Questa situazione ha messo tutto sottosopra: le nostre vite, i nostri valori, i nostri sogni, i nostri progetti, il nostro modo di relazionarci. Incontri e riunioni che hanno dovuto essere rinviati. È stato come entrare in guerra senza sapere chi è il nemico e quando sferrerà l’attacco. Molte cose stanno cambiando, ma credo anche che sia un’opportunità per cambiare le cose, dal punto di vista personale, sociale e comunitario.
Q. Domande. Mi sono posto molte domande: cosa abbiamo scoperto di noi stessi, soprattutto per quanto riguarda la nostra famiglia, la nostra espressione artistica, il nostro lavoro collaborativo, la nostra auto-riflessione e il nostro istinto di sopravvivenza? Come ci ha colpiti questa pandemia… Come ha colpito i nostri fratelli e sorelle in difficoltà? Abbiamo paura? Come evangelizzare con speranza in mezzo alla paura? Durante questo periodo di reclusione, in quali progetti siamo stati impegnati per il benessere degli altri? Come continueremo a portare avanti questi progetti? E la lista continua..
R. Realtà. La pandemia ha colpito non solo noi, ma il mondo intero. Le cose che una volta erano importanti ora non sono più viste allo stesso modo, mentre altre cose che avevamo trascurato o dimenticato sono ora in primo piano nella nostra coscienza e ricevono il valore che meritano.
S. Sale. “Tu sei il sale della terra” (Mt 5,13). Oggi il mondo ha bisogno delle nostre competenze, della nostra forza, della nostra resilienza e della nostra creatività per affrontare questa crisi. “Una persona di preghiera può fare qualsiasi cosa” (San Vincenzo de’ Paoli). Pertanto, siamo chiamati ad essere visionari e a rafforzare i nostri legami di solidarietà. Sì, dobbiamo essere coraggiosi (“Non abbiate paura”, Mt 28,5) e approfittare di questo tempo per crescere e trasformarci, per promuovere progetti educativi e ambientali, nonché progetti che sradichino la povertà e l’ingiustizia.
T. Trasformare. La tecnologia ci salverà? Non sono forse i cuori generosi dei professionisti della salute, dei negozianti, degli operatori sanitari, degli spazzini e di molti altri che ci hanno salvato? Papa Francesco, nel suo messaggio Urbi et Orbi ci invitava a risvegliare e a mettere in pratica quella solidarietà e quella speranza capaci di dare forza, sostegno e significato. Possiamo entrare in una solidarietà più profonda con gli altri? Sono un membro della Famiglia Vincenziana: come ci comportiamo? Cosa dobbiamo trasformare in noi?(Adattato dal notiziario internazionale della Gioventù Mariana Vincenziana, numero di giugno 2020)
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