Suor Julie Kubasak, DC, attualmente svolge il suo servizio pastorale nel Consiglio generale a Parigi, nella casa madre delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Suor Julie ci racconta la sua visione e la sua speranza per il futuro.

Con lei continuiamo una serie di video intitolata  “Il cuore di un leader” che ci accompagneranno all’incontro del prossimo novembre 2024.

“Sognando insieme, il sogno diventa realtà” (P. Tomaž Mavrič, C.M.). Registrati ora su https://famvin.org/it/famvin-2024

Trascrizione:

Suor Julie, puoi presentarti, per favore?
Sì, ne sarei felice. Sono Suor Julie Kubasak, sono originaria degli Stati Uniti e in questo momento vivo nella nostra casa madre a Parigi, in Francia, la casa madre delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli.

Qual è il tuo compito, suor Julie?
Attualmente faccio parte del nostro Consiglio Generale, il che significa che lavoro con Sr. Françoise Petit in una sorta di gruppo consultivo con lei.

Perché è importante lavorare insieme alla Famiglia Vincenziana?
Stavo pensando che, ai nostri giorni, tante persone sono consapevoli del proprio contesto familiare; così tante persone guardano i loro antenati e il loro albero genealogico, e questo mi ricorda la Famiglia Vincenziana. Ma noi abbiamo una dimensione aggiuntiva grazie alla nostra consacrazione, alla nostra dedizione a Dio e al servizio di Gesù nelle persone che vivono in povertà. Quindi per me la Famiglia Vincenziana non è solo riunirsi per essere felici l’uno dell’altro della presenza nell’albero genealogico, ma perché rendiamo il nostro servizio ancora più grande; serviamo Dio di più, possiamo raggiungere più persone e in modo più efficace.

Sr. Julie, la speranza e la sfida per il futuro della Famiglia Vincenziana?
Penso che la mia speranza, e la sfida per la Famiglia Vincenziana, sia quella di continuare a conoscerci a vicenda, a crescere nel nostro servizio insieme, a rendercene conto, anche se andiamo avanti, e impariamo ad amarci l’un l’altro come fratelli e sorelle della stessa Famiglia, diventiamo più forti nel nostro servizio, nella nostra capacità di servire e di andare incontro agli altri che hanno bisogno, che magari ci cercano senza saperlo, e cercano Dio senza saperlo.

Grazie mille.

Grazie.