Tayde de Callataÿ, neopresidente dell’Aic, alla guida della più antica associazione laica nella storia del volontariato

da | Mar 27, 2023 | Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

L’Assemblea Internazionale dell’AIC convocata sul tema: “Cittadini del mondo, in cammino uniti nella speranza” si è conclusa il 24 marzo con l’elezione del nuovo presidente internazionale: la belga Tayde de Callataÿ , già Segretaria dell’Executive Board uscente, Coordinatrice per l’Europa e il Medio Oriente, Head of Projects e presidente di AIC – Solidarité, è stata eletta da oltre 150 delegati di AIC in rappresentanza dei presidenti nazionali e dei direttivi delle varie nazioni riuniti a Frascati (RM) dal 21 al 24  marzo. La neo eletta Tayde de Callataÿ  subentra a Rose de Lima Ramanankavana, dal Madagascar, che ha guidato l’AIC nel triennio appena concluso.

“Desidero ringraziarvi della fiducia che mi avete accordato” ha esordito la neopresidente parlando all’Assemblea e al neo-Executive Board subito dopo l’elezione ringraziando volontari, collaboratori e quanti ha incontrato nel suo cammino all’interno dell’Associazione.  “Voi mi avete permesso di scoprire e apprezzare l’immensa ricchezza della rete AIC: volontari profondamente impegnati, creativi e generosi che lavorano in equipe in spirito di comunione fraterna e spirituale; un lavoro “impressionante” realizzato giorno dopo giorno, in tutto il mondo, per il bene delle nostre sorelle e dei nostri fratelli più bisognosi; il meraviglioso carisma vincenziano che ci indica il cammino e ci unisce in maniera particolare”.

La neopresidente Tayde de Callataÿ ha ringraziato il Signore “per il dono immenso che mi ha fatto invitandomi un giorno a seguirlo attraverso questa opera magnifica che lo Spirito Santo ha ispirato a San Vincenzo de’ Paoli più di 400 anni fa”. La neopresidente ha guardato con speranza alla situazione attuale: “Il contesto attuale è preoccupante sotto molteplici aspetti in particolare per le persone più vulnerabili che noi accompagniamo.  Lo abbiamo sottolineato più volte durante questo incontro e le testimonianze dal territorio ce l’hanno confermato. All’interno della nostra associazione noi dobbiamo mettere in luce ed affrontare importanti sfide per essere in grado di perseguire le nostra missione oggi e per molti anni ancora”. La neopresidente Tayde de Callataÿ ha invitato ad essere fiduciosi e ha condiviso con l’assemblea questa profonda convinzione evidenziandone i molteplici motivi. “Fiducia innanzitutto perché sappiamo che lo Spirito Santo ci ispira e ci guida nella nostra bella missione vincenziana affinché giorno dopo giorno possiamo far vivere il Vangelo” e in secondo luogo “fiducia perché possiamo contare sull’esempio e l’insegnamento di San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa de Marillac.  Il carisma del nostro caro fondatore ci nutre, ci mette in cammino nella gioia e ci dà la forza, la determinazione e la passione di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide che si presentano, anche le più folli”. Fiducia anche per lo spirito di iniziativa e di adattamento dei volontari “perché nelle numerose situazioni di crisi incontrate sul territorio noi volontari AIC abbiamo saputo dar prova di una creatività e di una capacità di adattamento fuori dal comune”. Una fiducia, una speranza alimentate anche dalla rete AIC composta da oltre 100.000 volontari in oltre 56 paesi in tutto il mondo, messa quotidianamente al servizio dei fratelli e delle sorelle più svantaggiati per costruire insieme un mondo migliore: “perché possiamo contare gli uni sugli altri ed aiutarci a vicenda non soltanto all’interno della nostra AIC ma anche all’interno della grande Famiglia Vincenziana”.

Essere radicati nel carisma vincenziano, camminare insieme e aprirsi e accogliere il cambiamento le tre linee guida prioritarie per i prossimi 3 anni. “Torniamo nei nostri rispettivi paesi convinti che, sì, possiamo portare un cambiamento nella vita dei più poveri. Non è un percorso facile, ma è possibile – ha evidenziato la neopresidente AIC -. Vi auguro di poter testimoniare la ricchezza della condivisione delle culture e l’entusiasmo di questo incontro, sia a livello personale che a livello associativo. Trasmettiamo la gioia di aver sperimentato di formare una grande famiglia, unita dalla stessa fede e dagli stessi ideali”.

Elena Grazini

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