“Vi ho chiamato amici…” (Gv 15,15): alla Charité di Torino ci chiamiamo Amici!

da | Ago 2, 2019 | Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

Vicino alla principale stazione ferroviaria di Torino, nota città del Nord Italia, precisamente in Via Nizza 24, c’è un piccolo Centro Vincenziano “per e con” Persone senza dimora.

Il Centro si chiama “Casa Santa Luisa”, è stato aperto negli anni ‘60, ed è animato dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli e dai Volontari vincenziani dell’Organizzazione di Volontariato “La Carità di Santa Luisa” detta “Charité”.

La “Carità di Santa Luisa” è stata ricostituita e rinnovata nel 2017 in occasione del 400esimo anniversario del carisma vincenziano.

Le Suore e i Volontari della “Charité” cercano di vivere in semplicità lo spirito delle prime fondazioni vincenziane:

  • servendo Cristo nei più poveri, con attività che siano promozionali per la persona,
  • organizzando l’azione ponendo al centro la relazione interpersonale, il calore umano, l’impegno individuale, i processi di rinascita;
  • coinvolgendo i poveri nell’aiuto di altri poveri, favorendo reciproci atti di carità, ascoltando le proposte di questi “maestri”, come li considerava San Vincenzo.

Nella “Charité”, il carisma vincenziano è condiviso con molti Volontari motivati dal Vangelo di Gesù, con alcuni che si dicono “in ricerca” e con altri credenti in altre religioni, ma tutti uniti nel rendere concreto l’amore per il prossimo in necessità.

Tutti, donne e uomini, italiani e stranieri, danno importanza al tempo vissuto insieme, all’attenzione per ogni individuo, alla cura della qualità del servizio per gli “Amici”, così sono chiamati coloro che bussano al “24”, il numero civico del Centro Vincenziano.

Fra i soci della “Charite” ci sono anche  persone che hanno vissuto in passato la condizione di “senza dimora” ed ora offrono la loro esperienza a servizio degli Amici più in difficoltà come Volontari.

Alla “Charité” operano molti giovani Volontari: scout, universitari, lavoratori. Ai  giovani sono proposti momenti di formazione al servizio, attività pratiche e incontri personali con gli “Amici”. Molto spesso i giovani impegnati nel servizio coinvolgono anche familiari ed amici. La carità è contagiosa!

Casa Santa Luisa è piccola ma offre molte possibilità.

La porta è aperta dalle prime ore del mattino. Gli Amici sono accolti con cordialità, cercando di chiamare ognuno per nome anche fra centinaia di persone.

Si inizia dai bisogni primari: Colazione, Doccia, Guardaroba, Taglio Capelli, Ambulatorio Medico… Il primo impegno delle Sorelle e dei Volontari è far sentire queste persone “a casa propria”, “in famiglia”.

In questo clima di fraternità, si cerca di approfondire la conoscenza, di ricostruire le storie di vita, di aiutare gli Amici a ritrovare equilibrio ed  armonia, a ristabilire relazioni con la famiglia, con la società, con gli Enti che possono garantire diritti e doveri civili, sociali e sanitari. La “Charité” offre anche un recapito postale, la ricarica dei telefoni, un deposito per i bagagli con le poche cose ancora di proprietà.

Queste donne e uomini vivono spesso alla deriva, feriti dalla vita con cicatrici molto profonde e tagli ancora aperti. Il servizio di Ascolto della “Charité” opera in particolare per creare, insieme ad altre agenzie pubbliche e private, una rete di sostegno e di protezione, solidale e fraterna.

La promozione integrale della persona si realizza anche curando la sua attiva cittadinanza e l’arricchimento interiore. La “Charité” invita a momenti spirituali e formativi ed ha una ben fornita biblioteca a disposizione. A richiesta della “Charité”, enti pubblici e privati offrono agli Amici la partecipazione a conferenze, esposizioni, concerti, film al cinema, fra la gente comune. La risposta è sempre positiva. Gli Amici possono così gustare la bellezza della cultura e dell’arte non solo in eventi “per i poveri” ma nella quotidianità della vita.

La “Charité” è piccola ma è grande agli occhi degli Amici:

  • da voi ci troviamo bene… qui ci sentiamo  trattati in modo diverso da… da… C’è un’atmosfera che… non so spiegare, ma mi sento accolto, accolto io, proprio io.”
  • “Io non ho più famiglia, non ho più nessuno… no, non è vero, la mia famiglia siete voi!

Dio sia benedetto
per il dono della “Charité” e dei suoi Amici;
per il dono del carisma vincenziano sempre attuale nella sua semplicità ed eccellenza;
per il dono del suo Spirito, amore creativo all’infinito, come continua a dirci San Vincenzo de Paoli.

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