Quattordicesima domenica del Tempo Ordinario A, Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Lug 5, 2017 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Zaccaria 9,9-10
Salmo 144
Romani 8,9.11-13
Matteo 11,25-30

Lectio

Poniamoci una domanda: «Chi sono i sapienti e i dotti a cui è stato nascosto l’annuncio del vangelo?». Sono scribi, farisei, dottori della Legge di Mosè, sacerdoti del Tempio di Gerusalemme e tutti coloro che detenevano il potere, in Israele. I piccoli, invece, sono: pescatori, pubblicani, prostitute, pastori, poveri, malati e anche coloro che non appartengono al popolo eletto (= pagani), che seguono Gesù.
Non basta essere poveri e persone senza importanza o malati, per appartenere ai piccoli, ma è necessario seguire Gesù.
I bambini appartengono alla categoria dei piccoli perché, in quanto bambini, non godevano di nessun diretti all’interno del popolo ebraico: non erano considerati persone. Questo valeva anche per le donne.
Seguire Gesù significava condividerne gli atteggiamenti. Egli non era il Messia che si attendevano i “grandi” in Israele: il condottiero che avrebbe guidato il popolo santo di Dio alla conquista del mondo allora conosciuto: l’impero romano.
Già i profeti, quasi tutti uccisi dai capi del popolo ebraico, avevano preannunciato un Messia come lo avrebbe poi incarnato Gesù, contro il quale nessuno dei potenti della terra avrebbe potuto tenere testa. Questi sono rappresentati dai carri da guerra che possedevano le grandi potenze militari del tempo: Egizi; Assiro Babilonesi; Persiani; Macedoni e, infine, Roma.
Infatti, lungo i secoli, nessuno avrà mai ragione di Cristo, presente nella sua Chiesa, perché in essa hanno vissuto, vivono e vivranno cristiani che, pur di non cedere ai desideri della carne: al denaro, al potere, alla gelosia, alla paura che genera mediocrità e sciatteria, sono sempre stati pronti e sono ancora oggi pronti, in nome di Cristo a subire il male, come fece lui nella sua passione.

Meditatio

Oggi, più di ieri, perché, almeno dall’1800 fino al Concilio Vaticano II, tutto nella Chiesa era standard: la Messa era celebrata dal prete in un unico modo; le devozioni erano l’asse portante di un cristianesimo sempre di più fuori dal contesto sociale; le chiese erano, per lo più frequentate da donne e bambini…..questo non significa che lo Spirito Santo non stesse guidando la Chiesa, ma lo faceva attraverso i piccoli: cristiani liberi, cristiani coraggiosi, cristiani non attaccati ai luoghi, al denaro, alla carriera; cristiani che erano quelli che si presentavano di fronte ai grandi, sia di fronte ai piccoli: cristiani con una sola faccia, non attori sui pulpiti; oggi più di ieri le divisioni nella Chiesa fanno più scalpore.
Infatti, documenti del Concilio Vaticano II hanno indicato alla Chiesa la strada da percorrere: il ritorno alla tradizione dei primi secoli, in cui ogni battezzato era Chiesa; lo studio storico critico dei testi biblici; la celebrazione della liturgia secondo le fonti antiche.
Tutto questo riportò i cristiani al centro della vita della chiesa e del mondo. L’attenzione ai piccoli ed ai poveri, diviene una necessità di vita; è la coerenza che scaturisce dalla celebrazione eucaristica domenicale, che non si limita più ad assolvere un precetto, e da qualunque altra celebrazione liturgica. Per cui la coerenza della vita diventa fondamentale. Il prete e il vescovo non sono più le persone privilegiate, quelle verso cui si deve sempre obbedire, o che si alterano se il laico non obbedisce, ma dovrebbero essere guide che, con l’esempio della vita, dimostrano ai cristiani che non sono asserviti ai desideri della carne: potere, paura, menzogna, denaro, attaccamento ai luoghi dove si vive, a qualsiasi manovra disonesta, pur di conservare la sedia sotto il sedere ecc…
Il vescovo ed il prete che sono vere guide sono coloro che, per seguire Gesù, stanno alla testa del loro popolo, in prima linea, pronti ad essere vittime di quelli che vivono per le opere della carne. Come Gesù davanti ai capi del popolo nella sua Passione. Ricordiamo che Gesù fu messo a morte, per invidia e gelosia, per la paura di Ponzio Pilato di rimetterci il posto ecc….
I cristiani che seguono Gesù dietro a vere guide, che sono le prime a salire la croce, comprendono.
Ad altri: devozionalisti, o gente a cui piace il quieto vivere: mangiare, bere, dormire, televisione e computer per tutto giorno , giocare ai videogiochi con servizi come Overwatch boost e altri, che vanno dietro a pratiche obsolete, anche se queste attirano tanti, sempre gente come loro che, nel momento di salire la croce dietro alle vere guide, si scandalizzano e…entrano per la porta larga, sarà nascosto il vangelo come ai dotti ed ai potenti….anche se all’apparenza sembrano i seguaci più convinti di Gesù, all’apparenza…..
Poi ci sono quelli che non seguono e che scandalizzano di queste divisioni all’interno della Chiesa. Li capisco, non hanno incontrato il Risorto, fanno fatica a pensare alla Chiesa come un insieme di persone umane con i loro limiti e difetti. Quando saranno in paradiso comprenderanno….

Buona domenica.

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