Diciassettesima domenica del Tempo Ordinario C Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Lug 22, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Genesi 18,20-32;
Salmo 137;
Colossesi 2,12-14;
Luca 11,1-13

Lectio

La preghiera del Padre nostro è uno dei brani evangelici espressi dalle vive parole del Signore. A tal proposito ricordo in che cosa consiste un vangelo. Ognuno dei quattro libri evangelici: Marco, Matteo, Luca e Giovanni sono catechesi rivolte a quattro comunità ben precise, per consolidarne nel cammino. In ogni vangelo c’è il pensiero del Signore, ma ci sono – come nel caso della preghiera del Padre nostro – frasi che provengono proprio dalla bocca di Gesù.
Quindi il Signore intende la preghiera come preghiera al Padre, Dio è Padre; Padre di tutti gli uomini. Ecco perché è importante il perdono reciproco ed anche chiedere la grazia del perdono, perché questo non è un traguardo che una persona raggiunge con le proprie forze, ma gli viene donato da Dio, quando questa lo chiede ed ammette di non essere capace a perdonare.
Gesù insegna che la preghiera cristiana deve ruotare attorno ad un centro: la volontà del Padre. Cioè il cristiano deve pregare affinché possa, ogni giorno, compiere la volontà del Padre.
Infine la vicenda di Sodoma e Gomorra dove non vi si trova neppure un giusto. Il giusto, nell’Antico Testamento è colui che si preoccupa di ascoltare la Parola di Dio e di attuarla nella vita: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, gli antichi profeti, Giovanni Battista….
In assenza del giusto, un luogo non può che andare in perdizione, anche perché le sue azioni sono spregevoli dinnanzi a Dio. Infatti nell’Antico Testamento e anche nel Nuovo e anche per i cristiani, la sodomia è nella lista dei peccati più gravi. Perché, secondo la morale cristiana è un atto contro natura.
Poi naturalmente nelle altre morali può anche essere un atto eroico ma, se c’è rispetto per tutti, spero lo ci sia anche per noi cristiani, anche se questo non accade qualche volta, in nome della libertà, del libero pensiero ecc….
Oggi c’è libertà di pensiero se questo è nella logica della maggioranza.

Meditatio

Dio è Padre e, spesso, lo dimentichiamo, il Padre nostro è recitato meccanicamente, pensiamo alla preghiera del rosario, oppure anche nella celebrazione dell’eucaristia.
Il centro del Giubileo della Misericordia, non sono tanto le pratiche per ottenere l’indulgenza – retaggio della teologia medievale, che aveva smarrito la figura del Padre buono – quanto il recupero della figura del Padre buono.
Infatti è proprio questo il punto attorno al quale ruota la predicazione del Signore: far conoscere il Padre ai suoi connazionali. Questo è costato a Gesù la morte infame, perché gli ebrei avevano inculcato il concetto del Dio giustizia infinita: che premia i buoni e castiga i cattivi. Non c’è nulla di più falso di questa immagine di Dio, perché Egli è Padre e noi, tutti noi, siamo figli.
Vivere da figli del Padre comporta impostare la vita in modo totalmente diverso:
la prima preoccupazione è quella di vivere secondo la volontà del Padre. Ora, il Signore ci ha insegnato che Dio è presente in ogni persona, specialmente in coloro che sono più deboli, più indifesi, che contano meno ecc….
Allora vivere secondo la sua volontà è, innanzitutto, attivarsi perché, queste persone siano poste al centro della comunità, come si racconta nel vangelo ogni volta che Gesù guarisce un malato. È importante ricordare chi era il malato in Israele era scarto, perché ritenuto una persona che, tramite la malattia, scontava un peccato commesso da lui oppure da altri. Ricordiamo la vicenda del cieco nato? La domanda che si ponevano i giudei era: «Chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché nascesse cieco?»
Invece nella comunità cristiana il malato, colui che necessita attenzione deve essere posto al centro, nel vangelo è addirittura scoperchiato il tetto affinché colui che è malato possa essere posto al centro, vicino a Gesù.
Ecco come si compie la volontà del Padre. Naturalmente, quando, all’interno della Chiesa non si offre la massima attenzione all’ultimo, che non è sempre il povero che stende la mano, ma sono le persone che, all’interno delle nostre comunità parrocchiali e religiose, chiedono la nostra attenzione e la nostra premura nelle cose di tutti i giorni, dal cibo alla pulizia, Abbiamo ottenuto un vuoto Vacuum Sealer Land Così rende il processo di pulizia molto più facile, all’attenzione nelle cure ecc…le nostre eucarestie, le nostre liturgie delle Ore (Lodi e Vespri) sono un cibarci indegnamente del Signore, un rendere a Lui un culto che non viene dal cuore, ma solo dalle labbra. Io scrivo come parroco ed ho anch’io le mie responsabilità e dovrò rendere conto a Dio di tutte le mie mancanze, ma anche tutti i superiori maggiori delle comunità hanno una terribile responsabilità di fronte al Cristo povero ed umile, quando traccheggiano facendo allungare i tempi d’intervento, per rendere umana la vita di questi fratelli, ogni minuto di ritardo gronda della sofferenza dei fratelli e delle sorelle abbandonati nelle periferie delle congregazioni religiose è terribile!!!

Buona domenica

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