Ventisettesima domenica del Tempo Ordinario B Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Ott 2, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Genesi 2,18-24;
Salmo 127;
Ebrei 2,9-11;
Marco 10, 2-16

Lectio

Nella prima lettura è descritta la creazione della coppia seguendo un linguaggio antico che, lungo i secoli, è stato mal interpretato in modo che si è creata la sottomissione della donna nei confronti dell’uomo. Al tempo di Gesù, in Israele, donne e bambini non erano considerati persone. Ecco perché il vangelo condanna il matrimonio ebraico, perché in questo la donna era diventata merce di scambio. Invece, nel nuovo popolo di Dio, la donna è considerata nella sua dignità. La coppia giunge al matrimonio, non per convinzione, ma per amore. In questo consiste il matrimonio cristiano, lo sposarsi nel Signore.
I due saranno una sola carne, significa che i due sposi, dovranno vivere come se fossero una sola persona: condividere tutto, non avere segreti l’uno per l’altra ed essere sempre insieme di fronte a Dio, che dal matrimonio in poi chiamerà la coppia, e non il singolo.
Insieme gli sposi decideranno quanto tempo dare ai loro genitori, alla comunità parrocchiale ed ai poveri.

Meditatio

Nella lectio ho cercato di descrivere in poche parole come dovrebbe essere il matrimonio cristiano. Sono cosciente che sono poche le coppie che vivono lo sposarsi nel Signore.
Le cause possono essere tante, penso che nel passato i matrimoni combinati dalle famiglie, e anche in un passato molto recente siano stati ancora parecchi. Se poi aggiungiamo la sexuofobia che, in buona fede, era insegnata dai parroci…..ricordate: l’atto sessuale si doveva compiere solo in vista della procreazione. La donna doveva essere sempre disponibile, altrimenti era responsabile del peccato commesso dal marito se questi fosse andato a cercare altre donne. Si doveva compiere l’atto coniugale senza preliminari….l’amore per molte coppie era l’illustre sconosciuto. Questo non significa che non siano da apprezzare tanti genitori che si sono sacrificati per la famiglia. Ma, capite che il matrimonio rischiava di essere la tomba dell’amore….anche qui non generalizziamo ci sono stati anche matrimoni cristiani che hanno vissuto l’amore all’interno della coppia.
Dico questo perché ci aiuta a capire la situazione attuale della famiglia. Credo che se il matrimonio cristiano fosse stato all’insegna dell’amore: come Cristo ha amato la chiesa…forse non si sarebbero raggiunte certe derive nella vita familiare.
Infine, e questo non si può imputare ai nostri padri, perché non conoscevano le scienze umane, non si conosceva nulla della psicologia femminile. Non è che oggi i nostri giovani ne sappiano di più….:

Non si sa che tra uomini e donne siamo diversi come lo sono un libro e una scarpa!
Non si sa che una donna si sente amata se è ascoltata!
Non si sa che, per la natura femminile, fare le cose insieme, nella coppia, è molto importante.
La non conoscenza di questi punti, non permette la manutenzione ordinaria del matrimonio e quindi questo potrebbe facilmente saltare. Poi si procede ad una nuova unione o alla convivenza, senza sapere che, non conoscendo gli elementi fondamentali della natura femminile si può facilmente incorrere in un nuovo fallimento.
Naturalmente oltre alla conoscenza delle scienze umane è necessario il vangelo: il coniuge è il primo prossimo e, insieme si cerca di compiere ogni giorno la volontà del Padre, perché il matrimonio nel Signore è una vocazione, pari a quella del presbiterato e quella alla vita comunitaria in un Ordine o in una Congregazione. Questo significa che il matrimonio necessita di una preparazione seria e lunga, non ridotta agli attuali corsi per fidanzati che, nonostante siano anche preparati bene, sono insufficienti a preparare una scelta per la vita.

Buona domenica.

Prima Lettura
Gn 2, 18-24

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno de¬gli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.

Salmo Responsoriale
Sal 127

R.: Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.

Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!

Seconda Lettura
Eb 2, 9-11

Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.

Vangelo
Mc 10, 2-16, forma breve 10, 2-12

[In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».]
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

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