Esaltazione della santa croce (XXIV domenica del Tempo Ordinario A) Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Set 11, 2014 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Numeri 21,4-9;
Salmo 77;
Filippesi 2,6-11;
Giovanni 3,13-17

Nota storico – liturgica

Le feste e le solennità del Signore, nel calendario liturgico, hanno la precedenza sulle domeniche del Tempo Ordinario. Ecco perché, in luogo della XXIV ma domenica del Tempo Ordinario, quando questa ricorre il 14 settembre, si celebra la festa della esaltazione della santa croce.

Nelle chiesa di rito orientale, sia cattoliche che ortodosse, si celebra la croce con una solennità paragonabile alla Pasqua. L’imperatore Costantino aveva fatto costruire a Gerusalemme una basilica sul Golgota e un’altra sul santo sepolcro. La dedicazione di queste basiliche avvenne il 13 settembre del 335. Il giorno seguente si richiamò il popolo in queste due basiliche e si mostrò ciò che rimaneva del legno della croce. Da qui ebbe origine questa festa.

Lectio e Meditatio

Il sacrificio di Cristo è frutto dell’amore del Padre verso gli uomini. Egli è colui che le immagini dell’Antico Testamento (cfr. il serpente hanno richiamato) richiamano. La croce non è un’elargizione di Dio verso l’umanità, quasi per ricattarla, nel senso che, dopo aver inviato il Figlio e dopo che questi si è immolato sulla croce, Dio non poteva fare di più. Quindi chi da ora in poi sbaglia non ha più possibilità di remissione!!

Questa tesi si è fatta strada nel mondo cattolico e ancora persiste in certe frange…!

La croce invece è il segno del grande amore gratuito del Padre verso tutti.
La croce è il segno che la vita umana ha senso soltanto se si vive il vangelo, anche a costo di rimetterci la vita.

La croce è segno della grande accoglienza di Dio verso tutti, non solo verso alcuni, non è il segno della nostra cultura, ma è quello del grande amore di Dio. È di questo che ha paura l’integralismo sia quello mussulmano che quello cattolico: Dio è giustizia infinita, deve punire i cattivi e premiare i buoni come noi che lo abbiamo seguito compiendo molte rinunce. Ricordate la preghiera del fariseo nel tempio di Gerusalemme? Il comportamento del figlio maggiore nella parabola del figlio prodigo? La risposta data a Gesù dal giovane ricco?

Il Signore ci conceda di non far parte mai delle file dei cristiani tristi, ma di quelli felici, che lo ringraziano per tutti i doni che da Lui hanno ricevuto immeritatamente e che pensano all’umanità accolta in paradiso dal suo amore di Padre.

Buona festa.

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