Ventitreesima Domenica del Tempo Ordinario C Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Set 6, 2013 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Sapienza 9,13 – 18
Salmo 89
Filemone 9b – 10.12 – 17
Luca 14, 25 – 33

Lectio

La proposta radicale di Gesù alla sua sequela sembra impossibile, anche per coloro che non sono stati chiamati al matrimonio. Infatti è così se prendiamo alla lettera il brano del vangelo. Cioè se leggiamo i passi della sacra scrittura senza contestualizzarli, senza essere stati introdotti al linguaggio biblico. Del resto il suddetto metodo è valido per ogni documento storico che non sia nostro contemporaneo.
Allora la frase chi non odia…si deve leggere, nel nostro linguaggio: chi ama più di me….
Quindi si capisce bene, Gesù ammonisce i cristiani: il rapporto con la famiglia deve essere improntato al Vangelo e questa non deve contrastare la volontà che il Padre ha su di un suo componente. Il rapporto con le cose, che sono tutte buone, dev’essere regolato con il Vangelo. Il contrario porta le persone ad essere schiave delle cose materiali, oppure a fare di esse degli idoli.
Il Vangelo inoltre riflette sull’impostazione della vita, che ogni persona deve compiere, se questa sarà gestita secondo la volontà del Padre sarà riuscita, altrimenti rischierà il fallimento.
Seguire la volontà del Padre equivale ad ottenere la vera sapienza (1 Lettura).
La vera sapienza porta le persone a riconoscere nel fratello il Signore. (2 Lettura)

Meditatio

Non esiste brano evangelico che non sia rivolto a tutti i cristiani. Anche la pericope odierna segue lo stesso principio.
Quindi un cristiano deve, non può, porre il Signore come primo nella propria vita. Questo significa che è il vangelo a regolare le scelte della nostra esistenza.
La prima di tali scelte è quella quotidiana: compiere la volontà del Padre.
Alcuni si chiedono come si possa comprendere qual è la volontà di Dio. La risposta è semplice: il Risorto è nel volto del mio prossimo, quindi l’atteggiamento che debbo avere nei confronti degli altri è quello di servo, sull’esempio del Signore Gesù.
Seconda cosa preoccuparsi di ciò che il Signore vuole da noi: Signore che cosa vuoi tu che io faccia?
Innanzitutto questo quesito deve valere per le scelte fondamentali della vita: vita matrimoniale, vita comunitaria in un Ordine o in una Congregazione, vita al servizio della Chiesa locale come prete, diacono o nell’Ordo Virginum?

È necessario insegnare ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani a percorrere questa strada, perché possano diventare persone realizzate, perché ci si realizza soltanto seguendo il vangelo. Solo rispondendo alla vocazione che il Signore ci ha dato saremo persone felici, in tutti gli ambiti della nostra vita, nonostante le difficoltà ed i dolori che si possano presentare.
Buona domenica.

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