Domenica dopo L’Epifania C Battesimo del Signore, di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Gen 10, 2013 | Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

Isaia 40,1 – 5.9 – 11
Dal Salmo 103
Tito 2,11 – 14; 3,4 – 7
Luca 3,15 – 16.21 – 22

Lectio

Il battesimo cristiano non è uguale al battesimo di Giovanni, questo è soltanto un segno di penitenza, che era in uso nella tradizione ebraica, quello è un cambio di identità: si tratta di diventare una creatura nuova, una persona che pensa e orienta la sua vita con il vangelo e il Cristo è il centro della propria esistenza: questo è il cristiano che vive all’interno del nuovo popolo santo che è la chiesa.
Inoltre il vangelo fa un parallelo con la vicenda della trasfigurazione, anche in quel caso si aprirono i cieli e lo Spirito santo discese su Gesù. L’autore del vangelo di Luca intende sottolineare che è Gesù di Nazareth il messia atteso e non Giovanni Battista, come alcuni credevano. È Gesù di Nazareth colui che vive secondo la volontà di Yavhé ed è sempre lui che è stato preannunciato dagli antichi profeti. Infatti la prima lettura, ricalca questo concetto. Inoltre Giovanni Battista, nella sua predicazione, cita il brano d’Isaia proposto in questa festa: questa è la prova che il Precursore era un vero profeta, anzi il più grande tra di loro perché precursore del Signore che è venuto nella carne una prima volta, ma che tornerà una seconda nella gloria alla fine dei tempi. Proprio il concetto della parusia (= seconda venuta di Cristo nella gloria) è l’argomento della seconda lettura. L’autore invita Tito – un vescovo della prima generazione cristiana – ad essere vigilante e pronto ad accogliere la seconda venuta del Signore che porrà fine alla storia. Infatti il cristiano, reso uomo nuovo dal battesimo, si caratterizza per essere una persona che è cosciente di essere amata da Dio e che Gesù è la prova vivente dell’amore che il Padre, Dio, ha per ogni persona.

Meditatio

Per molto tempo si è creduto che, coloro che morivano senza battesimo, ma in buona fede, Dio li facesse entrare nel limbo per l’eternità. Oggi – dopo il ritorno alla tradizione dei primi secoli, operata dal Concilio Vaticano II e dalla riforma liturgica – questa idea è stata finalmente abbandonata: con l’incarnazione, la passione, la morte e la risurrezione di Cristo, il Padre ci ha fatto comprendere che ogni persona è amata perdutamente da lui e che egli s’impegna perché ogni uomo possa far parte, dopo la morte, del suo paradiso.
Allora che cosa serve il battesimo? Serve ad entrare – in questa vita – nel popolo santo di Dio che è la chiesa.
Serve perché una persona, già in questa vita, possa conoscere il vero volto di Dio, quello annunciato da Cristo nel suo vangelo. Per cui ci si possa sentire amati da Dio. Così da non vivere la vita in mano al caso, al destino, che non esiste, ma preoccupandoci di compiere la volontà del Padre.
Così da non vivere con la paura del male, del demonio, della superstizione ed essere coloro che mantengono i maghi e gli imbroglioni.

Il battezzato è anche un cristiano che non cerca la sua gloria, i primi posti, il comando e per questo è disposto a qualsiasi menzogna e angheria, specialmente dei più poveri e dei più deboli…..anzi è colui che, sapendo che la vita umana è relativa alla vita eterna, non ha paura di denunciare coloro che, sia all’interno della chiesa, sia all’esterno, compiono tali soprusi che, parlando con un linguaggio tradizionale, sono i veri peccati mortali.

Ecco che cosa significa essere battezzati. E noi viviamo il battesimo che abbiamo ricevuto, oppure è rimasto un gesto culturale o di superstizione, ma che non dice più nulla?

Con questa domenica termina il Tempo di Natale e inizia, con lunedì, la prima parte del Tempo Ordinario che terminerà il martedì precedente al mercoledì delle Ceneri.

Buona domenica

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

VinFlix

VFO