Quinta domenica di Pasqua B

da | Mag 5, 2012 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Quinta domenica di Pasqua B

Di p. Giorgio Bontempi c.m.

Atti 9,26 – 31

Dal Salmo 21

1Giovanni 3,18 – 24

Giovanni 15,1 – 8

 

 

Lectio

 

Gesù ha vissuto nei paesi poveri bagnati dalle acque del lago di Tiberiade, i cui abitanti vivevano di pastorizia e di pesca. Ecco il senso del suo linguaggio, dei suoi esempi e delle parabole da lui raccontate: si tratta di fatti della vita quotidiana di quella gente.

Anche la cura della vite era un lavoro agricolo quotidiano. Come questa cresce sotto la manutenzione quotidiana dell’agricoltore, così Gesù – che incarna il vero credente in Dio, gli ebrei direbbero: il giusto per eccellenza – vive nel compiere la volontà del Padre. Compiere la volontà del Padre è dare il vero senso alla vita. Questa si perde come un tralcio che è staccato dalla vite.

Al contrario coloro che si riferiscono a Gesù e lo imitano nel compiere la volontà del Padre, chiedono questo a Dio. La vera preghiera cristiana è quella con cui ogni giorno chiediamo al Padre di compiere la sua volontà. (vangelo).

 

Nel brano degli Atti è espressa la preoccupazione della prima comunità cristiana nell’accettare la sincerità della conversione di Paolo. Lo Spirito che guida la Chiesa, fa comprendere ai fratelli che Paolo si è veramente convertito. (1 lettura).

 

La prima lettera di Giovanni intende affermare che i dieci comandamenti sono superati dal comandamento nuovo: quello dell’amore evangelico predicato da Gesù e, in seguito, dalla chiesa. È la vita, attuata secondo questo comandamento, che dimostra la verità della nostra conversione.

 

Meditatio

 

Compiere la volontà del Padre è – per il cristiano – il punto fondamentale della sua vita.

Infatti, se pensiamo attentamente: in che cosa consiste la vita cristiana se non nel compiere la volontà del Padre?

Ma in che cosa consiste questa volontà? In primo luogo ad accogliere il Signore risorto nelle persone che incontriamo ogni giorno. Questo non significa che, quando scorgo un fratello che ha compiuto o che compie il male , io debba tacere, no!! Io con carità dovrò farlo presente o a lui, oppure a chi si prende cura di lui, questa è vera carità!

Inoltre, compiere la volontà del padre consiste nel cercare il posto che Egli ci ha preparato all’interno della Chiesa (prete? Monaco? La vita comune in una comunità di fratelli [varie congregazioni], sposo o sposa? La nostra felicità consisterà nel cogliere qual è il nostro posto. Sbagliare potrebbe, quasi con certezza, compromettere la nostra felicità.

È necessario, per il discernimento, essere aiutati dl direttore spirituale, nessun cristiano può fare a meno della guida spirituale.

La preghiera, personale e comunitaria, la celebrazione dell’eucaristia, sono mezzi che ci aiutano a compiere la volontà del Padre. Mezzi insostituibili, ma sempre tali.

 

Buona domenica.

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