Ascensione del Signore

da | Mag 19, 2012 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Ascensione del Signore

Solennità

Di p. Giorgio Bontempi c.m.

Atti, 1, 1 – 11

Dal Salmo 46

Efesini 4,1 – 13

Marco 16,15 – 20

 

 

Lectio

 

Il brano del vangelo tratta dell’invio della Comunità cristiana a evangelizzare il mondo all’ora conosciuto. Gli evangelizzatori – proprio a causa del loro mandato – saranno vincitori sul male; riusciranno a trasmettere il messaggio di Cristo alle varie culture, perché lo Spirito Santo conduce l’azione della Chiesa.

Infine la Parola del vangelo cancella i peccati di coloro che lo accolgono.

La lettera agli Efesini invita la relativa comunità a vivere come persone che, nelle loro scelte pongono al primo posto la logica del vangelo.

La chiesa di Efeso dovrà mostrare alla città l’unità interna, perché questa costituisce la prima testimonianza verso coloro che non sono battezzati. L’unità della comunità è rappresentata dai servizi che sono prestati da coloro che sono stati chiamati dal Signore ad essere apostoli, , profeti, evangelisti, pastori e maestri.

Tutto perché la chiesa deve servire il Signore che, dopo la risurrezione è tornato nella gloria del Padre. L’ascensione ricorda alla Chiesa che il risorto è lo stesso che è stato crocefisso. Nella gloria del Padre c’è lo stesso Gesù che visse a Nazareth, che patì e morì sotto Ponzio Pilato.

 

Meditatio

 

Questa solennità ci riporta a pensare al problema dell’evangelizzazione. Il vangelo dev’essere annunciato come Chiesa. L’evangelizzazione non è appannaggio di singoli gruppi o chiesuole varie, ma è caratteristica della Chiesa, in cui ognuno serve la comunità, secondo i doni ricevuti dal padre per mezzo dello Spirito Santo.

L’unità della Chiesa deve manifestare i desiderata del Concilio Vaticano II: tutti i battezzati compongono la Chiesa e a ciascuno è stata data una vocazione per l’edificazione della comunità.

I cristiani devono, con rispetto, annunciare il Dio di Gesù Cristo: il Padre di tutti gli uomini. Nel cuore del Padre c’è l’ansia di portare l’umanità di tutti i tempi nella sua gloria.

I cristiani devono, con rispetto, proporre una chiesa che non ha nemici, perché il Padre non ha nemici.

Con il loro amore e la loro unità i cristiani debbono mettere in guardia le persone da ogni forma d’integralismo, che mortifica l’immagine di Dio e dell’uomo. I cristiani devono far constatare che è il vangelo che promuove l’uomo.

 

Buona domenica.

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