Oggi 20 giugno 2010 a Dax, in Francia, sarà beatificata suor Margherita Rutan FdC, Martire della Rivoluzione Francese.

Eroica è la testimonianza di suor Margherita Rutan delle Figlie della Carità, superiora della Comunità vincenziana del grande Ospedale di Dax in Francia. La sua vita di donazione totale al Signore, nel servizio dei poveri e degli ammalati, secondo il carisma di Vincenzo de’ Paoli e Luisa de Marillac, l’ha condotta a morire sul patibolo della ghigliottina negli anni terribili della Rivoluzione francese, periodo contrassegnato da violentissime persecuzioni contro i cristiani. Dopo un lungo processo canonico, ne è stato riconosciuto il martirio in odium fidei. Il suo nome è stato iscritto nell’albo dei beati il 19 giugno 2011.

La vita.

Margherita Rutan nacque a Metz, Francia, il 23 aprile 1736, dai legittimi coniugi Charles-Gaspar Rutan e Maria Forat, e fu battezzata lo stesso giorno nella chiesa parrocchiale di S.Stefano a Metz. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza con i genitori, i quali generarono complessivamente 17 figli, di cui la Serva di Dio fu l’ottava. Ad essi il padre, architetto e imprenditore, e sua madre,casalinga, diedero una forte educazione religiosa.
In famiglia diede fin dall’infanzia chiari segni di pietà e di educazione cristiana.
Verso i 18 anni Margherita espresse il desiderio di entrare tra le Figlie della Carità di S.Vincenzo de Paul, ma non ricevette l’assenso dei genitori se non al compiersi dei 21 anni di età. Entrò di fatto a Parigi nella Casa Madre dell’Istituto il 23 aprile 1757 al compiersi del 21° anno di età.
Compiuto il tempo della formazione religiosa, Suor Margherita fu inviata successivamente in diverse Case dell’Istituto per svolgere i compiti che le venivano assegnati. Nel registro di Casa Madre delle partenze delle suore per le diverse destinazioni figurano soltanto quattro sue destinazioni: settembre 1757 a Tolosa; aprile 1772 a Fontenebleau; aprile 1779 Troyes; agosto 1779 a Dax. Consta però, che era stata inviata a Pau nel 1757, anno nel quale da poco erano terminati i grandi festeggiamenti per la canonizzazione di S.Vincenzo de Paoli (1732). Nei quindici anni di soggiorno a Pau Suor Rutan si trovò pertanto in un contesto ancora fortemente impregnato del ricordo delle virtù e della santità del Fondatore. Le Figlie della Carità erano allora chiamate dall’abito “Sœurs Grises (Suore Grigie)”. Si può quindi presumere che l’esperienza forte di Pau avesse corroborato lo spirito di Suor Margherita, che arrivò a Dax, maturata in età, in esperienza e in formazione religiosa.
A Dax fu inviata dalla Superiora Generale per fungere da Superiora nell’ospedale cittadino, dove da anni operavano sette Figlie della Carità. Su richiesta del Vescovo e degli amministratori dell’Ospedale era stata richiesta una suora particolarmente esperta e capace, perché l’ospedale era molto bisognoso di organizzazione e di buon funzionamento assistenziale.
Documenti e testimonianze hanno messo in luce le doti di ottima organizzatrice della nuova Superiora, la quale diede il proprio contributo per il miglioramento della struttura dell’Ospedale, per il suo allargamento e per la costruzione di una nuova cappella. Né inferiore fu il valido contributo da lei dato al quadro assistenziale dei malati. Diversi soldati, feriti in combattimento, venivano inviati all’Ospdeale, e le Figlie della Carità si prendevano cura premurosa di loro. Di giorno in giorno la figura della nuova Superiora acquistava notorietà e prestigio, per cui non poté rimanere ignorata e nascosta agli occhi dei capi rivoluzionari.
Non si deve dimenticare che Suor Rutan arrivò a Dax nel 1789 in età di 43 anni e svolse il suo ufficio di Superiora negli anni successivi, che furono i più duri e violenti della rivoluzione francese. E lei, come persona in vista fu bersagliata e perseguitata dai rivoluzionari, soggetti imbevuti di odio contro la Chiesa e la monarchia. A Dax, come del resto altrove in Francia, i rivoluzionari erano facenti parte di alcuni organismi creati ad hoc dalla Rivoluzione, che sul posto erano incaricati di applicare i principi della Rivoluzione e le sue ideologie insane.
A Dax funzionava una Società Popolare, il Comitato di Sorveglianza, i Rappresentanti del popolo, di cui facevano parte personaggi animati da forte odio contro la Chiesa.

Sequenza di alcune circostanze salienti.
Salta subito agli occhi come l’arresto e la condanna di Suor Rutan siano state motivate da accuse false e insostenibili, e frutto di pretesti totalmente infondati. Lo evidenziano alcune circostanze salienti, antecedenti l’arresto, e poi la condanna.
1792, 26 maggio: il capellano Lacouture non giurato (che non si era cioè prestato al giuramento sulla costituzione civile del clero) è sostituito dal prete giurato Larrabure.
1792, 03 giugno: tentativo di fuga delle Suore dall’Ospedale per paura, accusate poi di ladrocinio.
1793, 03 ottobre: le anziane religiose ancora impiegate negli ospedali o nelle scuole debbono scegliere: o prestare il giuramento o revoca dall’impiego. Le Figlie della Carità dell’Ospedale di Dax rifiutano il giuramento.
1793, 26 ottobre: costituito a Dax il Comitato di Sorveglianza. Lo stesso giorno i conventi dei Carmelitani e dei Cappuccini sono trasformati in prigione.
1793, 28 novembre: sedici religiose furono dichiarate sospette di in civismo” e di “fanatismo” e messe in prigione.
1793, dicembre: il soldato Raoux denunzia le suore dell’ospedale.
1793, 24 dicembre: imprigionamento di Sr. Rutan, e apposizione dei sigilli nella sua stanza e sulle sue cose.
1794,15 gennaio: primo interrogatorio di Sr Rutan.
1794, 20 gennaio: chiusura della cappella dell’Ospedale di Dax e divieto di celebrarvi la Messa.
1794, 20 gennaio: incarcerazione di tutte le suore dell’Ospedale.

L’arresto e la condanna
Un documento d’archivio informa che nel mese di dicembre 1793 una deputazione della Società Popolare del Comune di Dax fece una denuncia al Comitato di Sorveglianza contro la Superiora dell’Ospedale di Dax, portando contro di lei varie accuse. A seguito della denuncia il Comitato giudica l’accusata meritevole di incarcerazione, e contemporaneamente stabilisce che la decisione dell’arresto e dei motivi che lo hanno determinato doveva essere comunicato ai Rappresentanti del popolo, al dipartimento, al direttorio del distretto, al municipio, alla Società popolare.
Effettivamente, Suor Margherita il 24 dicembre 1793 fu messa in prigione, insieme con altre 54 donne nell’ex convento dei carmelitani trasformato in prigione femminile, mentre gli uomini erano carcerati nel l’ex convento dei Cappuccini.
Il 3 marzo 1794 furono incarcerate anche altre Figlie della Carità dell’Ospedale, perché dimostrerebbero nella loro condotta “aristocrazia”, “fanatismo”, “superstizione”.
Mentre Suor Rutan era in prigione altre accuse furono fatte contro di lei, tra cui quella di un soldato, certo Bouniol. Fu sottoposta a un primo interrogatorio il 15 gennaio 1794. Il 28 marzo 1794 fu ordinata ed eseguita una perquisizione nella sua cella, dove furono trovati dei foglietti e oggetti, che, a giudizio dei rivoluzionari, erano la prova del suo spirito incivile e antirepubblicano e del suo coinvolgimento con qualche personaggio avverso alla rivoluzione.
Nella prigione Sr. Rutan fu tenuta in totale isolamento, fu sottoposta a una sorta di interrogatorio giudiziale, nel quale non le fu concesso di difendersi dalle accuse. Alla fine dell’interrogatorio i giudici emisero la sentenza, che fu eseguita lo stesso giorno. Era il nove aprile 1794.
Fu legata, mani alla schiena, insieme con un sacerdote di spalle a lei in modo da sembrare una coppia; furono insieme posti su di un carro così legati, e fatti passare per le vie della città fino alla piazza, dove era stata eretta la ghigliottina. Sr Rutan assistette intrepida alla uccisione del sacerdote, poi fu la sua volta. Avrebbe compiuto 58 anni di vita due settimane dopo.
Fu sepolta in una delle fosse, che venivano scavate giorno per giorno a seconda del numero dei condannati alla ghigliottina in un terreno adiacente all’ex convento dei Cappuccini.
Il Consiglio d’Amministrazione dell’Ospedale fece celebrare una Messa di suffragio, e per l’occasione fu stampato e diramato il seguente Avviso: “La memoria della rispettabile Suor Rutan Superiora delle Figlie della Carità legate all’Ospedale, esige una venerazione pubblica. Vi preghiamo pertanto di voler assistere a un servizio funebre, che sarà celebrato giovedì prossimo, 12 corrente mese, alle ore 10, nella cappella dell’Ospedale per l’anima di questa Madre compassionevole dei poveri. Le virtù e le doti che adornavano questa bella anima hanno suscitato la vostra ammirazione, e voi partecipate al rimpianto universale, che ella si è guadagnato. Sarete pertanto gelosi di concorrere alle pubbliche preci”.

La sorte delle Cause di martirio delle vittime della Rivoluzione Francese.
Le cause di beatificazione delle tante vittime della rivoluzione francese, uccise in odio alla Fede, hanno avuto inizio soltanto agli inizi del 1900, oltre un secolo dopo la fine di essa. La Causa delle sedici martiri Carmelitane di Compiègne, il cui Processo era stato eseguito a Parigi negli anni 1896-1899, giunse per prima a termine con la loro beatificazione da parte di S. Pio X il 27 maggio 1906. Ma erano trascorsi centododici anni dal loro martirio (17 luglio 1794).
Una spiegazione plausibile di questa, per così dire, disattenzione al fenomeno pur massiccio della uccisione di tanti sacerdoti, religiosi e religiose, e laici nella tormenta rivoluzionaria, consiste nel fatto che Napoleone, in occasione del Concordato con la Santa Sede, firmato il 15 luglio 1801, attuò la politica della pacificazione tra clero costituzionale e clero refrattario, che agli inizi del 1800 erano ancora molto divisi. Bisognava dimenticare il passato e porre le basi per un nuovo rapporto e per una pacificazione degli animi. La politica, insomma, prevaleva sulla storia e sulla valutazione e sul giudizio del recente passato.
Ma non era stato sempre questo il pensiero della Chiesa in ordine alle tante vittime della rivoluzione francese; anzi vi era stata fin dall’inizio una seria volontà di raccogliere memorie e dati sulle persecuzioni subite e sulle loro vittime in tutta la Francia. Papa Pio VI fin dal mese di settembre 1795, aveva chiesto ad un prete francese, rifugiato a Roma, di raccogliere e poi pubblicare atti di vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici messi a morte durante la Rivoluzione. Ma tutto rimase praticamente fermo in fedeltà al menzionato progetto di pacificazione.
Un secolo dopo, verso il 1870 cominciò un movimento inverso. L’interesse e l’attenzione della Chiesa e degli studiosi per la rivoluzione francese e per le tante sue vittime iniziarono a farsi sentire. Purtroppo, la maggior parte dei testimoni oculari della Rivoluzione erano oramai deceduti. Di qui la necessità che le cause di presunti martiri della Rivoluzione dovessero essere trattate per via storica. Se ne annoverano diverse di varie diocesi della Francia; più di una di esse è tuttora pendente e ferma presso la Congregazione delle Cause dei Santi.

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