Sud-Sudan: perdono e unità, così può nascere il nuovo stato

da | Apr 26, 2011 | Chiesa, Opinioni a confronto, Pace nel mondo, Storia e cronaca | 0 commenti

“Bisogna portare alla gente il desiderio dell’unità” dice alla MISNA monsignor Cesare Mazzolari, il vescovo di Rumbek, dopo “una lunga Via Crucis” segnata allo stesso tempo dalla partecipazione popolare e dalle urgenze di un tempo di cambiamento. È una pasqua speciale perché i sud-sudanesi devono superare una stagione di conflitti e preparare, in pochi mesi, la nascita di un nuovo Stato.

Monsignor Mazzolari ricorda la gioia per l’esito del referendum sull’autodeterminazione, celebrato a gennaio, cinque anni dopo la fine del conflitto civile con Khartoum (1983-2005). “Ma l’euforia di alcuni mesi fa – avverte il vescovo – sta lasciando spazio in alcune regioni a nuovi conflitti; riemerge una vendetta endemica per le ingiustizie subite”. Il riferimento è agli scontri armati e alle violenze che, dalle regioni al confine con il Sudan settentrionale alle foreste congolesi, continuano a contrapporre esercito e gruppi ribelli, comunità ed etnie.

“Cristo è morto per perdonare e unirci” sottolinea monsignor Mazzolari. È questo il messaggio che la Chiesa sudanese cercherà di promuovere nelle settimane che precedono la proclamazione d’indipendenza, in programma il 9 luglio. L’iniziativa si intitola “Dieci passi verso l’unità”. Ogni domenica nelle diocesi si terranno incontri e preghiere sui grandi temi della dottrina sociale della Chiesa, il bene comune, la solidarietà, la riconciliazione.

Fonte: www.misna.org

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