Sesta domenica di Pasqua A Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Mag 16, 2017 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Atti 8,5-8.14-17
Salmo 65
1Pietro 3,15-18
Giovanni 14,15-21

Lectio

Continua, nel tempo pasquale, la catechesi insita negli Atti degli Apostoli: la comunità cristiana, guidata dallo Spirto Santo, si espande nelle regioni del Medio Oriente Antico. Si nota come anche la recezione dei sacramenti sta compiendo un suo itinerario: il sacramento del battesimo, che era il fondamento della vita cristiana, si va strutturando e completando nel rito. Infatti, quella che noi chiamiamo la cresima o confermazione, non è altro che una parte del rito battesimale. Questo discorso lo riprenderemo nella meditatio.
La prima lettera di Pietro invita i cristiani a rendere ragione della propria fede. Infatti, il cristiano non dev’essere una persona che crede ad occhi chiusi, ma una persona che sa perché crede ed è capace di argomentare.
Inoltre, nell’ambiente in cui è redatta la lettera di Pietro, la comunità cristiana inizia a sperimentare la persecuzione per mano dell’imperatore romano, ecco perché l’esortazione a restare saldi.
Infine, il brano del vangelo ricorda alla comunità cristiana che questa vive nella storia grazie alla protezione dello Spirito santo che le fa attuare il vangelo annunciato dal Signore Gesù.

Meditatio

È fondamentale per un cristiano tener presente che la chiesa è guidata dallo Spirito Santo, perché, nei momenti difficili in cui si nota che la chiesa procede con un’azienda dove il denaro ed il potere dominano; oppure, quando si vede che coloro che dovrebbero essere sorretti, quelli che lavorano per la costruzione della chiesa, sono allontanati e derisi, se un cristiano non ha fatto l’esperienza che è lo Spirito Santo che guida la chiesa, si perde.
Ci sono molti modi di perdersi: quando uso questo verbo non intendo perdersi nel senso di andare all’inferno. Fortunatamente da questo ci ha salvato la vita, la morte e la risurrezione di Cristo.
Con il verbo perdersi intendo quando un cristiano sperpera la propria vita, lontano dalla logica evangelica. Quando non si è più capaci, o non lo si è mai stati, di cogliere ed ascoltare la voce dello Spirito. Allora si vive nella gelosia, nell’attaccamento sfrenato ai luoghi e alle abitudini; in quel fare che ha alla base l’apparire e questo anche per quanto concerne le cose sante: la celebrazione eucaristica, la liturgia delle Ore e tutto ciò che riguarda la liturgia o la devozione popolare; un altro aspetto del non ascolto dello Spirito è l’indolenza, il lasciare trascorrere il tempo nel non fare nulla, oppure nello sprecare il tempo in cose futili; si può anche finire nel devozionalismo che porta ad una visione pessimistica del mondo e non a vedere quella realtà amata da Dio; si ha un timore esagerato della sofferenza e della morte….
Farsi condurre dallo Spirito, sentirsi manovali nel cantiere dello Spirito Santo, non parlare mai del bene compiuto, perché l’artefice è lo Spirito Santo, questo ci conduce a vivere nella gioia anche i momenti di grande dolore. Rileggete al contrario le caratteristiche della vita di coloro che non ascoltano la voce dello Spirito e vi troverete di fronte alla vita del cristiano felice.

Nei primi secoli il battesimo veniva conferito dopo un lungo cammino di preparazione, chiamato catecumenato. Del rito del battesimo faceva parte anche l’infusione dello Spirito Santo. Tutto avveniva all’interno della celebrazione eucaristica a cui, dopo il battesimo, il battezzato era ammesso nell’assemblea celebrante.
Con l’avvento delle invasioni barbariche e l’imposizione della lingua latina, che non era più parlata dal popolo, nella liturgia da parte di Carlo Magno, piano piano si andò perdendo il vero senso delle parole e dei gesti delle celebrazioni. Queste divennero meri cerimoniali. Il battesimo servì per purificarci dal peccato originale e per questo s’iniziò a battezzare i neonati. Si ebbe così bisogno di confermare il battesimo e lo si fece, demandando ad altra data l’effusione dello Spirito Santo. Ma, con il passare del tempo si nota, sempre di più, come questo modo di celebrare il sacramento del battesimo e della cresima risulti fallimentare…..

Buona domenica.

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