Ventesima domenica del Tempo Ordinario C Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Ago 14, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Geremia 38,4-6.8-10;
Salmo 39;
Ebrei 12,1-4;
Luca 12,49-53

Lectio

Il battesimo di cui parla Gesù, in questo brano di vangelo è quello della sua morte e della sua risurrezione. Infatti egli si immerge nella morte – simbolo del male – per poi riemergere nella sua risurrezione come modello del cristiano che ha compiuto la volontà del Padre, anche quando questa potrebbe avere come prezzo la morte. Il Profeta Geremia è segno del giusto – colui che nell’Antico Testamento era la persona che si preoccupava di seguire ciò che il Dio dei padri (Abramo, Isacco e Giacobbe volesse) volesse a qualsiasi prezzo. Ogni profeta rappresentava Gesù e, questi era l’unico che portò a compimento l’insegnamento dei profeti: ecco il collegamento tra Gesù e Geremia.
Inoltre come Geremia venne perseguitato dai potenti d’Israele, così fu anche per Gesù. Anzi, dopo la sua risurrezione, i capi del popolo ebraico scatenarono una feroce persecuzione contro gli ebrei che si erano convertiti al cristianesimo. Si spiega così quanto è scritto nel vangelo. Infatti coloro che si convertivano erano ritenuti dal popolo ebraico come traditori della fede e rei di morte. Era norma di legge denunciare i cristiani anche all’interno delle loro famiglie.

Meditatio

Il battesimo è il sacramento base che ci inserisce nel popolo santo di Dio: la Chiesa. La celebrazione del battesimo, ha il suo ambito naturale all’interno della celebrazione eucaristica, specialmente quella domenicale, perché si tocca con mano la chiesa che accoglie il nuovo fratello.
Le parole ed i gesti che si compiono significano che il battezzato s’impegna a vivere, all’interno della chiesa, il suo rapporto con le persone e con le cose, secondo la logica del vangelo: le persone sono i fratelli in cui incontrerà quotidianamente il Signore Risorto e le cose sono al servizio dell’uomo. Non esistono cose materiali cattive, è solo l’uso che l’uomo ne fa, che può essere buono o cattivo.
Sia le persone o l’uso delle cose, non possono essere di ostacolo al cristiano nel compiere la volontà del Padre. Infatti il cristiano è pronto anche a subire la persecuzione pur di salvare la propria libertà.
Anche nel dolore il cristiano dovrà comportarsi, nei riguardi dei persecutori, come Cristo nella sua passione: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.

Prima lettura
Ger 38,4-6.8-10

Dal libro del profeta Geremìa
In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».

Salmo responsoriale
Sal 39

R.:Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.

Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.

Seconda lettura
Eb 12,1-4

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Vangelo
Lc 12,49-53

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Tags:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

VinFlix

VFO