Tredicesima domenica del Tempo Ordinario C Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Giu 24, 2016 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

1Re 19,16.19-21;
Salmo 15;
Galati 5,1.13-18;
Luca 9,51-62

Lectio

L’autore del brano evangelico puntualizza che nulla e nessuno dovrà, per il cristiano, essere anteposto alla sequela di Cristo eppure i propri cari. Ogni battezzato, che si pone alla sequela del Signore diviene, come Elia ed Eliseo, profeta tra la gente. Infatti chi è profeta non è uno che prevede il futuro, ma una persona che sa vedere il Risorto che passa nelle nostre strade, che sa ascoltare la voce dello Spirito.
Inoltre coloro che si pongono alla sequela di Cristo, si preoccupano di costruire la comunità cristiana e non di dividerla, allo scopo di porre il loro io al centro e quindi, anche se alle volte possono apparire agli occhi degli sprovveduti come maestri in realtà sono tutto l’opposto.

Meditatio

Nel brano evangelico (= pericope) sembra che Gesù sia di un’esigenza assurda: non è possibile chiedere ad una persona di rinunciare addirittura al seppellimento del padre o al saluto ai propri genitori. Certo se leggiamo il brano in modo letterale, appare questo. Ma, se invece cerchiamo il significato profondo, le cose cambiano.
Infatti la sequela al Cristo non va posposta a nulla e nessuno. Questo perché è proprio seguendo il vangelo che un cristiano trova il giusto rapporto con le persone e le cose. Quando tutto questo non avviene ecco che ci si trova di fronte a persone schiave della famiglia, schiave del lavoro, schiave del denaro ecc…
Questa schiavitù non rende l’uomo libero e felice, perché al primo posto, che è quello del Padre di cui si deve sempre compiere la volontà, c’è la propria persona, che si deve realizzare e per fare ciò si rende schiavo delle persone o delle cose. Ecco perché è necessario ricordare ad i nostri giovani e ragazzi che, se intendono essere persone felici nella vita debbono compiere la volontà del Padre, che li ama così come sono. Non esiste altra strada.
Invece, spesso i genitori, i nonni, gli zii, per un concetto di amore sbagliato, credono di realizzare i propri figli o nipoti, proponendo loro un lavoro redditizio, una famiglia ecc…ma se il Signore desidera che essi seguano altre strade? Monaco, monaca, missionario, suora? Solo seguendo questa via saranno felici! Pensiamoci. Troppi ragazzi e giovani non seguono la volontà del Padre e sono tristi…..

Buona domenica.

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