Dentro una memoria vivente: a 250 anni dalla nascita di S. Giovanna Antida Thouret.

da | Giu 1, 2015 | Notizie sulla Famiglia Vincenziana | 0 commenti

Lo scorso 23 maggio si è svolta presso la Sala Capitolare  della Casa Generalizia  delle Suore della Carità  a Roma (in Via S. Maria in Cosmedin,5) un’interessante iniziativa  in occasione dei 250 anni  dalla nascita  di S. Giovanna Antida Thouret.  Tre sono stati i momenti vissuti in un clima di grande fraternità da numerosi intervenuti, sia  membri  della famiglia vincenziana, sia collaboratori delle Suore della Carità.

Il primo momento ha visto la presentazione di  due preziose testimonianze della vivacità del carisma delle Suore della Carità.
La prima testimonianza ha presentato  un modello di carità dei nostri tempi: la Beata Enrichetta Alfieri, il cosiddetto “angelo del carcere di san Vittore” a Milano, dove dal 1923 al 1951 (anno della sua morte)  ha svolto il suo prezioso ministero di conforto  accanto ad ebrei e prigionieri politici, diventando un punto di riferimento per tutti i carcerati negli anni bui dell’occupazione nazista.  Ne hanno parlato con competenza e passioni mons. Ennio Apeciti,  prete ambrosiano, professore di Storia della Chiesa  e responsabile dell’ufficio   dei santi della Diocesi di Milano e attualmente Direttore del Pontificio Seminario Lombardo, e  Suor Wandamaria Clerici,  dirigente  del grande istituto di Gorgonzola, scrittrice  e appassionata studiosa di Suor Enrichetta Alfieri.
La seconda testimonianza è stata offerta da Soeur Paule Germaine Corbani,  libanese di nascita, egiziana e sudanese  di adozione, che ha svolto il proprio apostolato per 35 anni in Egitto (dove fu la prima donna religiosa ad ottenere una laurea di lingua e letteratura araba in una università islamica) e successivamente in Sudan, dove ha aperto una suola di scienze religiose  riconosciuta persino dal governo locale. Ha presentato con passione il coraggioso e generoso servizio di alcune Suore della Carità in un ambiente fortemente marcato dalla cultura islamica.

Il secondo momento è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Pietro Parentin e concelebrata da 8 sacerdoti di diverse Congregazioni e animata dai canti in varie lingue delle giovani suore ed aspiranti della Congregazione della Suore della carità attualmente ospitate nella loro Casa Generalizia. Il cardinale ha sottolineato come la Beata Enrichetta Alfieri sapesse “vedere con il cuore” (di Cristo) e giudicare la realtà come avrebbe fatto Cristo, senza calcolare i rischi che poteva correre. Così come continuano a fare oggi tante discepole di Santa Giovanna Antida Thouret.

Una cena comunitaria in un clima gioioso di grande fraternità ha concluso la bella giornata e la preziosa iniziativa, che ha saputo risvegliare nei presenti la bellezza e la forza della vita consacrata , quando si alimenta dell’amore di Cristo e porta frutto nell’amore disinteressato dei fratelli. Il P. Gregory Gay, Superiore generale della CM e delle FdC, che era stato invitato a partecipare,  poiché trattenuto a Parigi per partecipare all’Assemblea Generale delle FdC , è stato rappresentato da P. Jorge Rodriguez, dell’Ufficio della Famiglia Vincenziana e da P. Giuseppe Turati, Segretario generale della CM.

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