Sesta domenica di Pasqua di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Mag 7, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Atti 10,25-27.34-35.44-48;
Salmo 97;
1Giovanni 4,7-10;
Giovanni 15,9-17

Lectio

Nel brano degli Atti degli apostoli che questa domenica ci è proposto come prima lettura, si narra del grande salto che la comunità cristiana ha compiuto: l’ammissione al battesimo dei pagani. Cioè di coloro che non avevano aderito al popolo ebraico.
Per la mentalità ebraica del tempo, questo era uno scandalo e, anche all’interno della comunità cristiana, continuerà a costituire un problema. Le lettere di san Paolo ne sono la prova. Soltanto verso il 100/120 d.C. la questione sarà risolta.
Naturalmente, tutte le volte che all’interno della comunità cristiana si creano divisioni, non si attua il desiderio/comando del Signore: amatevi gli uni gli altri.
Nell’opera giovannea (= vangelo, lettere ed apocalisse) è sottolineato in maniera pressante il fatto che nelle comunità cristiane della prima generazione iniziava la difficoltà dei rapporti interpersonali e anche di comunità. Allora l’autore dell’opera giovannea richiama i cristiani, suoi contemporanei, a ricordare che l’unità nell’amore fraterno è ciò che deve e dovrà caratterizzare i cristiani.

Meditatio

Lungo i secoli la comunità cristiana ha subito grandi e piccole divisioni: la divisione tra la chiesa romana e quella ortodossa nel 1054; la divisione tra la chiesa romana e quella riformata (dopo lo scisma che nel 1500 ha staccato Lutero ed i suoi compagni da Roma e lo scisma inglese da cui è sorta la chiesa anglicana).
Queste le grandi divisioni. Poi ci sono le piccole divisioni: tra gruppi, tra parrocchie, tra associazioni, tra famiglie, all’interno delle famiglie ecc…Sembra una sconfitta! Il Signore si è sbagliato, ha avuto una fiducia smisurata in noi! Non credo.
Il Signore sa che solo in paradiso giungeremo all’unità nella chiesa e nel mondo. Egli è a conoscenza dei nostri limiti. A lui basta che ognuno ponga il suo impegno per fare unità in sé ed attorno a sé.
Fare unità in sé: riconoscere i propri limiti e, con umiltà e certo dell’amore del Padre cercare di superarli; fare unità attorno a sé: aver il coraggio di cogliere i problemi, saper dialogare con gli altri, per vedere di trovare un rimedio.
Non costruisce l’unità colui che, come lo struzzo nasconde la testa nella sabbia per non “vedere, non sentire e non parlare” in nome di una carità che è vigliaccheria.
Non costruisce l’unità colui che, per non rivelare le proprie colpe, o i propri limiti, diventa un dittatore, un accentratore e pretende dagli altri quello che non pretende da sé.
Auguriamoci di essere cristiani che costruiscono la vera unità nella chiesa.

Buona domenica

Prima lettura
At 10,25-27.34-35.44-48

Dagli Atti degli Apostoli

Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.

Salmo responsoriale
Sal 97

R.: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Seconda lettura
1Gv 4,7-10

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Vangelo
Gv 15,9-17

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

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