Domenica di Pentecoste – Solennità

da | Mag 23, 2015 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Atti 2,1-11;
Salmo  103;
Galati 5,16-25;
Giovanni 15,26-27; 16,12-15

Lectio

La festa di Pentecoste è di originebebraica, 50 giorni dopo la Pasqua, che per gli ebrei era il ficordo dalla liberazione dalla schiavitù egizia.

La comunità cristiana ne ha costiutito la festa dello Spirto Santo. L’autore del racconto, tratto dagli Atti degli apostoli, usa sia il linguaggio rbraico, sia la simbologia, per sottolineare come la comunità cristiana abbia attuato la volontà del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, e sia stata ligia all’all’insegnamento degli antichi profeti che avevano preannunciato la venuta del Messia nella persona di Gesù di Nazareth.
Nel brano, proposto dalla liturgia di questa solennità come prima lettura, si nota come lo Spirito Santo si effonda sulla Chiesa riunita. Questo sottolinea che lo Spirito Santo è, prima di tutto, colui che guida la Chiesa.
In secondo luogo è lo stesso Spirito che rende capace la Chiesa di evangelizzare, rispettando le varie culture ( tutti comprendevano nel loro linguaggio il vangelo che veniva annunciato).

È importante, come afferma l’Apostolo, “camminare secondo lo Spirito”, perchè, per evangelizzare non vi è altra strada da seguire. Infatti, anche nell’evangelizzazione si possono soddisfare i desideri della carne. Con questo termine Paolo definiscè tutto ciò che è contrario al vangelo.

Meditatio.

Oggi solennitá della Pentecoste si chiude il tempo pasquale e, con lunedì prossimo, inizia la sèconda parte del Tempo Ordinario, che terminerà con la celebrazione dell’Ora Media del sabato che precede la pima domenica di Avvento.

Ribadiamo alcuni concetti fondamentali per la vita cristiana:

1. Lo Spirito Santo guida la Chiesa e, non ostante i suoi errori al suo interno e al suo esterno, la conduce nella storia, perché sia la presenza vivente dell’amore del Padre verso ogni persona.

2. Questa è la ragione per la quale la Chiesa, a differenza degli altri poentati che si sono succeduti nei secoli, non sarà mai distrutta.

3. La Chiesa deve ascoltare la voce dello Spirito che la invita ad evangelizzare all’interno dei diversi contesti storici.
Per questo è necessario un aggiornamento continuo e il sapere leggere i “segni dei tempi” cioè cogliere quello che il Padre vuole da noi.

4. La Chiesa deve tener presente costantemente che il bene compiuto è sempre e comunque opera dello Spirito Santo. È necessario, al suo interno, che la Chiesa vigili affinchè i “desideri della carne” non prendano il sopravvento: invidie, gelosie, settarismi, devozionalismo, integralismo, autoreferenzialismo ecc…tutto questo impedisce l’evangelizzazione.

Anche ciscuno di noi sia attento nella propria parrocchia, gruppo, associazione e, avvisi chi di dovere, perché le ” opere della carne” si propaghino sempre meno e aumentino quelle dello Spirito.

Buona Pentecoste

Prima lettura
At 2,1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
Sal 103

Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
Gal 5,16-25

Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

Vangelo
Gv 15,26-27; 16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

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