Seconda domenica di Avvento Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Dic 5, 2014 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Isaia 40,1-5.9-11;
Salmo 84;
2Pietro 3,8-14;
Marco 1,1-8

Lectio

Gesù di Nazareth è colui che ha portato a compimento le parole dei profeti. Questo è il messaggio che l’autore del vangelo di Marco vuole consegnarci. Affermare che Gesù è colui che porta a compimento il messaggio dei profeti, significa che egli è il messia atteso, che egli è colui che ha compiuto ciò che i profeti avevano annunciato a Israele; significa che egli è stato gradito al Dio dei padri: Abramo, Isacco e Giacobbe.
Quindi non c’è più alcuna prospettiva per Israele, se non quella di convertirsi al vangelo. Purtroppo questo accadde in minima parte e il popolo ebraico si costruì la propria caduta, come al tempo dell’esilio di cui parla il profeta Isaia, allora come nel 70 d. C., Gerusalemme cadde e fu la rovina d’Israele.

Meditatio

La figura del profeta è centrale: ma chi è il profeta? Rivisitiamo alcuni concetti, perché ripetere giova, non è, come qualcuno mi ha scritto “ripetere le stesse cose”. Per la catechesi  ripetere i concetti principali è fondamentale, affinché quella porzione del popolo di Dio, che è grossa, che non può studiare o leggere come dovrebbe, perché gravata da molti impegni, sia resa in grado di comprendere ed assimilare le sacre scritture per potersene nutrire.
Torniamo a noi: chi è il profeta? Il profeta non è un mago ne un indovino. Il profeta è il cristiano che sa cogliere la presenza del Signore che passa nelle nostre strade.
Il profeta è colui che, ogni giorno, è preoccupato di compiere la volontà del Padre.
Il profeta è colui che ha conosciuto il vero volto di Dio, quello di Padre.
Il profeta è colui che si sente amato da Dio gratuitamente, al di la dei suoi meriti e che si stupisce di questo amore.
Il profeta è colui che sa cogliere questo amore gratuito del Padre verso ogni persona, specialmente verso coloro che fanno più fatica a comprendere tale amore.
Il profeta è colui che non ha paura di Dio.
Il profeta è colui che è cosciente che andrà in paradiso, non perché lo ha meritato, ma perché è stato amato dal Padre. Per questo il profeta non teme di rimetterci la faccia, la fama, per denunciare i soprusi dei cosiddetti grandi, del mondo dell’apparenza, della violenza, che alle volte si serve anche della carità e dei poveri, per apparire su i giornali o in televisione, ma in realtà dei poveri non sa che cosa farsene, gli servono solo per la propria gloria.

L’avvento ci fa riflettere: siamo profeti tra la gente, oppure solo buoni cristiani, che fanno il bene, ma tengono molto al non perdere, la faccia e la fama? Siamo profeti, oppure buoni cristiani, che non rischiano e sotterrano il talento, perché hanno paura di Dio?
Auguro a tutti di sentirsi, ogni giorno di più, amati gratuitamente dal Padre. Auguro a tutti di essere profeti tra la gente.

Buona domenica.

Prima lettura
Is 40,1-5.9-11

«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Salmo responsoriale
Sal 84

R.: Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

Seconda lettura
2Pt 3,8-14

Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Vangelo

Mc 1,1-8

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

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