Differenti compiti con la stessa missione: La Famiglia Vincenziana

da | Nov 10, 2014 | Per la meditazione | 0 commenti

Introduzione: La Famiglia Vincenziana, una forza che viene da lontano

 

La Famiglia Vincenziana è stata fondata da San Vincenzo de’ Paoli, che, scoprendo il suo carisma

di servizio e l’evangelizzazione dei più poveri, condivise questo con altri. E’ così che sono nati i primi rami di un albero lussureggiante: le Confraternite della Carità (1617), la Congregazione della Missione (1625) e la Compagnia delle Figlie della Carità (1633).

 

Due secoli dopo, quest’albero lussureggiante si arricchisce di due nuovi rami: la Gioventù Mariana Vincenziana (questa associazione è stata fondata in seguito alle apparizioni della Vergine Maria a Caterina Laboure, avvenuto a Parigi nel 1830) e la Società San Vincenzo de’ Paoli  (fondata da Federico Ozanam a Parigi nel 1833).

 

 

Nel 1909 è stata fondata l’ Associazione della  Medaglia Miracolosa, in seguito all’apparizione della Vergine Maria a Santa Caterina Labourè, e nel 1997 è nato l’ultimo dei rami,  le Missionarie Laiche Vincenziane, risultato del desiderio dei giovani di GMV (Gioventù Mariane Vincenziane) di prolungare il loro campo di missione

 

Sono, “ufficialmente”, 7 i rami della Famiglia Vincenziana Internazionale (FAM VIN),tuttavia attualmente esistono più di 250 gruppi, associazioni e movimenti ispirati a San Vincenzo e animati dalla sua spiritualità. Il loro punto comune? La missione d’amore e di servizio alle persone in situazione di grande povertà ed esclusione.

 

Sviluppo del tema: Più di 250 associazioni condividono lo stesso carisma, vale a dire circa due milioni di persone.

 

Condividere il carisma

 

A partire dal 1995, il Padre Robert Maloney, che era allora il Superiore Generale della Congregazione della Missione, ha dato un forte impulso a tutte le associazioni fondate da San Vincenzo e che si ispirano a lui per vivere la sua spiritualità e seguire il suo apostolato. Il suo successore, Padre Gregory Gay, ha proseguito in questo compito. In questo nuovo slancio tanto Padre Maloney che Padre Gay hanno cercato di creare dei legami fra le differenti associazioni spingendole a conoscersi meglio e a collaborare, cercando di farle armonizzare. Questi sforzi hanno migliorato la formazione e il servizio ai poveri.

 

Da allora,  il Superiore Generale della Congregazione dalla Missione riunisce ogni anno i Presidenti Internazionali dei rami della Famiglia Vincenziana, inoltre invita a questa riunione i responsabili degli altri gruppi internazionali che condividono questo carisma, come la Congregazione delle Suore della Carità, i Fratelli della Carità, i Fratelli e le Sorelle della Misericordia, le Religiose di San Vincenzo, i Compagni Vincenziani in  Collaborazione, i Fratelli dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria fra gli altri.

 

 

FAMVIN si fa carico della formazione dei suoi membri

 

San Vincenzo diceva che eravamo i continuatori del Cristo, venuto ad evangelizzare i  poveri. Non abbiamo altra missione che quella. A partire dal nostro Battesimo, abbiamo il dovere pressante di evangelizzare. In quanto Vincenziani dobbiamo essere evangelizzatori.

 

Per Papa Francesco, la  Nuova Evangelizzazione è un punto fondamentale del suo pontificato. Si dice che questa evangelizzazione è nuova perché viviamo tempi nuovi, il mondo è diventato pagano e bisogna evangelizzare in modo nuovo. A causa di questa situazione, il tema della riunione della  FAMVIN di gennaio 2014 è stato  “I rapporti Vincenziani in funzione della nuova Evangelizzazione”.

 

In questo momento la Famiglia Vincenziana Internazionale conduce un programma di formazione molto importante, allo scopo di offrire ai poveri il servizio migliore. Questo programma comprende cinque moduli:

1  Un vincenziano è un visionario;

2  Un Vincenziano è un contemplativo;

3  Un vincenziano è un collaboratore;

4  Un Vincenziano è un catalizzatore;

5  Un Vincenziano è un servitore;

 

Il primo incontro per questa formazione ha avuto luogo a Maggio 2013, e il secondo a Giugno 2014

 

Programma d’aiuto ai poveri

 

I rami della Famiglia Vincenziana hanno messo in opera dei Progetti per assistere persone vittime di “nuove forme di povertà” come i malati di AIDS, persone dipendenti dalla droga, rifugiati e migranti. Come Famiglia Vincenziana dobbiamo non solamente provvedere materialmente a queste persone con nutrimento, vestiti e medicine, ma fornirli di qualcosa ancora più importante: dobbiamo lottare con loro per la giustizia e la pace,  per l’educazione e lo sviluppo integrale della persona. Qualche anno fa la Famiglia Vincenziana ha lanciato un programma di “Cambiamento Sistemico” che tratta il problema alla radice, esattamente come faceva San Vincenzo. Importanti progetti di questo tipo sono stati condotti e hanno trasformato radicalmente la vita delle persone in situazione di povertà in diversi paesi come il Madacascar, la Repubblica Domenicana, le Filippine e Haiti.

 

La nostra rappresentanza presso gli Organismi Internazionali

 

Molti rami della Famiglia Vincenziana, fra i quali la nostra cara Associazione Internazionale della Carità “ (AIC),  sono rappresentati come ONG presso la conferenza  delle organizzazioni Cattoliche, il Consiglio dell’Europa, il Consiglio Pontificale COR UNUM, le Nazioni Unite e i suoi diversi organismi come: l’UNESCO, l’UNICEF, ecc.

 

Fra i progetti dei differenti rami della Famiglia Vincenziana molti vogliono raggiungere gli Obiettivi del Millenario per  lo Sviluppo (ODM) vale a dire:

 

1 Eliminare  l’estrema povertà e la fame;

2 L’universalità dell’insegnamento primario,

3 Promuovere l’uguaglianza dei sessi e l’autonomia delle donne;

4 Ridurre la mortalità infantile;

5 Migliorare la salute delle madri;

6 Combattere  l’ HIV – l’AIDS, la malaria e altre malattie;

7 Preservare l’ambiente e  infine

8 Istituire un partenariato  per lo sviluppo.

 

La Famiglia Vincenziana invitata a costruire un mondo più giusto ed equo

 

Come Vincenziani siamo invitati a lavorare per una maggiore giustizia sociale. Quando vediamo qualcuno che ci chiede del cibo per la strada, è perché non c’è giustizia e quindi dobbiamo agire di conseguenza. La giustizia sociale vuol dire magiare quando si ha fame, essere liberi, avere un tetto, un lavoro, avere accesso all’educazione poter essere se stessi. Lavorare per la giustizia è un atto concreto, non è teoria, è un’azione. Il fatto di vedere l’ingiustizia e la mancanza di umanità  ci deve spingere a impegnarci totalmente. Dobbiamo direi:  “Dover fare qualcosa”. Dobbiamo lottare contro le disuguaglianze e la povertà permanenti. Dobbiamo provare a trasformare in realtà il nostro sogno di uguaglianza. E se non ci riesce di realizzare interamente questo obiettivo, proviamo tuttavia a cambiare le strutture che ci imprigionano, senza scoraggiarci, facendo si che coloro che vivono in una situazione di povertà, siano trattati con rispetto e dignità.

 

In quanto membri della Famiglia Vincenziana siamo chiamati ad essere rivoluzionari alla maniera del Cristo.

 

Un rivoluzionario non utilizza mai la violenza, è qualcuno che è coerente con se stesso, che fa qual che dice, che persevera nelle azioni, che consacra la vita alla sua missione. Gesù Cristo lo è stato perché ha voluto trasformare il mondo e gli uomini cambiando i loro cuori. Il Cristo è stato un rivoluzionario perché ha tanto amato fino a dare la proprio vita. E’ molto probabile che non arriveremo a cambiare completamente il mondo, ma per contro possiamo trasformare la realtà di alcune persone, convincerle attraverso il nostro esempio e la mostra testimonianza.

 

Riflessione personale e comunitaria

 

Meditiamo questi piccoli testi di Federico Ozanam, che ci parlano di giustizia:

 

La carità non basta. Cura le ferite, ma non  ferma i colpi che la provocano… La carità è il Samaritano che mette l’olio sulle ferite del viaggiatore che è stato colpito. Il ruolo della giustizia è di evitare i colpi

L’obiettivo della società è basato su due virtù: la Giustizia  e la Carità. La Giustizia presuppone molto amore, perché bisogna amare molto qualcuno per rispettare i suo diritti”.

 

Attività e domande

 

  • Esistono nella tua città altri rami della Famiglia Vincenziana? Vi riunite come una famiglia?

Con quale frequenza?

  • Come Volontari AIC collaborate a un progetto della Famiglia Vincenziana?
  • Nel vostro gruppo lavorate a un progetto che miri a raggiungere uno o più obiettivi dello Sviluppo Millenario. Menzionateli.

 

Preghiera della Famiglia Vincenziana:

 

Signore Gesù che hai voluto farti povero fa in modo che abbiamo occhi e cuore per i poveri, e fa che riconosciamo Te in loro, nella loro sete, nella loro fame, nella loro solitudine e nella loro infelicità.

 

Sussista nella nostra Famiglia Vincenziana l’unità, la semplicità, l’umiltà e il fuoco della carità che ha incendiato San Vincenzo de’ Paoli.

 

Dacci la forza affinché fedeli alla pratica di queste virtù possiamo vederti e servirti  nel povero e un giorno essere uniti a Te in essi nel Tuo Regno. Amen.

 

Canto

 

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