Quindicesima domenica del Tempo Ordinario A Di p. Giorgio Bontempi c.m.

da | Lug 11, 2014 | La Parola per la Chiesa | 0 commenti

Isaia 55,10-11;
Salmo 64;
Romani 8,18-23;
Matteo 13,1-23


Lectio

La parabola del seminatore narra come Dio ami le persone, la natura e tutto che ha creato con tanto amore. Il problema è cogliere questo amore. Il vangelo ci mostra che, alle volte la parola di Dio è accolta con gioia, ma poi c’è l’incostanza, si creano situazioni in cui le persone desistono dal seguire Gesù.
L’autore del vangelo di Matteo, pone in luce come i capi del popolo ebraico: scribi, farisei, dottori della legge, sacerdoti del tempio di Gerusalemme, siano divenuti sordi alla predicazione del Signore, come i loro padri erano stati sordi alla predicazione dei profeti. Per questo il messaggio evangelico si rivolgerà agli ultimi in Israele, proprio quelle categorie che loro disprezzavano come abbandonate da Dio.
Nonostante questo la prima e la seconda lettura pongono l’accento sul fatto che la parola di Dio non rimane mai senza produrre frutto e che tutta la creazione avrà il suo compimento alla fine dei tempi, quando Cristo tornerà nella gloria.

Meditatio

Non bisogna mai dimenticare che Gesù fu messo a morte da coloro che avrebbero dovuto, più di ogni altro, accogliere la sua predicazione: scribi, farisei, dottori della legge e sacerdoti del tempio di Gerusalemme.
Oggi potremmo dire che Gesù è stato condannato e crocifisso dai cristiani osservanti, o meglio sarebbe dai cristiani integralisti. Coloro che più di tutti affermano di essere tali, di amare la Chiesa e il papa…….quando la pensa come loro!!

Come i capi del popolo ebraico, anche l’integralismo si costruisce un volto di Dio e una chiesa e una società e, come scribi e farisei non intende mutare la sua visione, che è in fondo non cammino di fede ma ideologia.

Come scribi e farisei anche l’integralismo non vede il Dio padre, che semina con amore nel mondo che è la sua amata creazione, ma vede un Dio che si compiace del loro narcisismo e della loro autoreferenzialità. Un Dio che non ama gli uomini e specialmente i lontani, ma che premia coloro che si sono guadagnati il paradiso e castiga gli altri: i cattocomunisti, i protestanti, gli eretici ecc….
Naturalmente siamo lontani da ciò che insegnano i documenti del Vaticano II, allora ci potremmo chiedere: ma queste persone possono ancora definirsi cattoliche?

Auguro a tutti di vedere sempre con gioia il Padre che semina con amore infinito nel mondo!

Buona domenica.

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