FIRENZE. Fino a qualche anno fa le ‘dipendenze’ erano quasi esclusivamente associate all’abuso di sostanze. Oggi, invece, si parla sempre più di “nuove dipendenze” …

… per definire alcuni comportamenti o abitudini, spesso legati a contesti socialmente accettati, dei quali non possiamo fare a meno: lo shopping, il gioco, internet, sono solo alcuni esempi. Nel volume “Le nuove dipendenze. Analisi e pratiche di intervento”, pubblicato da Cesvot e a cura di Valentina Albertini e Francesca Gori (Cesvot, “I Quaderni”, n. 52, luglio 2011, 185 pp.), una approfondita e aggiornata analisi del fenomeno ma anche esperienze di intervento e prevenzione realizzate grazie all’impegno sinergico di associazioni, gruppi di auto-aiuto e servizi territoriali. Infine storie, racconti e testimonianze.

Il volume si sofferma in particolare sulle tecnodipendenze e le dipendenze da gioco, sesso e shopping, nonchè sulle strategie di intervento e prevenzione che è possibile attivare, soprattutto in ambito giovanile. Quasi mezzo milione di italiani, infatti, è affetto da dipendenza da gioco e cresce la quota dei giovani tra 15 e 19 anni. Questo l’identikit del giocatore patologico: maschio (78%), single, tra i 30 e i 40 anni, ha spesso almeno un genitore con problemi analoghi.

Gli uomini sono anche i più colpiti dalla dipendenza da sesso (3-5% della popolazione), mentre le donne sono più spesso affette da shopping compulsivo, in particolare tra i 23 e i 31 anni. In forte aumento le tecnodipendenze, in particolare quelle legate ad internet: si stima che siano a rischio il 10% dei navigatori. I giovani i più esposti (13%), soprattutto se maschi tra 11 e 14 anni.

Dati preoccupanti che negli ultimi anni hanno portato alla nascita di gruppi e associazioni e ad una maggiore collaborazione tra volontariato e servizi pubblici soprattutto sul fronte del gioco patologico, come evidenziano anche le esperienze pubblicate in questo volume. In particolare il volume presenta i risultati del progetto di ricerca e sensibilizzazione “Scommetti che t’impegni”, che ha coinvolto 511 studenti fiorentini, e le esperienze maturate dai gruppi di auto-aiuto in Toscana e Trentino. In Italia si stima –ma è un numero in difetto– che siano oltre 50 i gruppi di auto-aiuto sulle nuove dipendenze, in gran parte dedicati al gioco patologico. In Toscana l’Associazione Giocatori Anonimi ha 5 gruppi di auto-aiuto tra Firenze, Livorno e Grosseto.

Nel libro la lunga e appassionata testimonianza di Stefano giocatore compulsivo: “era tutto come in un grande frullatore che girava in continuazione senza mai fermarsi; ho elaborato meccanismi mentali, menzogne, falsi alibi e pregiudizi sui quali ho poi costruito tutta la mia follia, un giorno alla volta. Sembra un paradosso ma è vero, io sono diventato un giocatore compulsivo un giorno alla volta, ora me ne rendo conto perchè un giorno alla volta sto cercando di recuperarmi”.

Fonte: www.volontariatoggi.info

3 Commenti

  1. Marinella

    -questo progetto bel progetto.

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    • Marinella

      chiedo scusa per gli errori il mio pc fa i capricci!!!oppure sono io che mi lascio trasportare dall’euforia quando apprendo queste belle notizie,il bello della diretta!!!

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  2. Marinella

    Bravo Stefano!!!Grazie per la tua testimonianza,ti auguro di vero cuore di continuare cosi senza mai Dai Stefanostancarti un passo alla volta…… guardando sempre avanti,l’impegno la buona volontà ne sono certa ti condurranno verso un traguardo importante.Grazie anche a tutti coloro che si adoperano per realizzare

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