Il camaleonte “rock-star” e altre nuove specie in Madagascar

da | Giu 14, 2011 | Ambiente, Madagascar, Opinioni a confronto, Poverta' / analisi, Storia e cronaca | 0 commenti

Il camaleonte "glam-rock" - Fotografia per gentile concessione Patrick Schonecker, WWF Madagascar

Un nuovo rapporto del WWF presenta le 615 nuove specie scoperte sull’isola africana minacciata dalla deforestazione e dal contrabbando.

“Truccato” come una appariscente star del rock, il camaleonte Furcifer timoni è stato da poco scoperto in Madagascar, l’isola africana ricca di biodiversità, secondo un rapporto del WWF.

La scoperta del nuovo coloratissimo camaleonte “è stata molto sorprendente”, poiché le foreste pluviali del Madagascar settentrionale erano state già oggetto di numerose indagini, secondo l’organizzazione internazionale. Dal 1999 sono state descritte 11 nuove specie di camaleonte.

Il rapporto del WWF intitolato: Treasure Island: New Biodiversity in Madagascar, descrive 615 nuove specie scoperte nell’isola, la quarta più grande al mondo, tra il 1999 e il 2010.

La maggior parte delle nuove specie non si sa quanto siano a rischio proprio perché le scoperte sono così recenti. Certo però che sono minacciate dalla crescente deforestazione, come denunciato dal WWF.

Fotografie di Pascal Maitre

Grazie all’isolamento geografico, il paese è un paradiso di biodiversità. Ma la pressione demografica e l’instabilità politica accelerano il saccheggio delle sue preziose risorse.

Il “viale dei baobab”, vicino a Morondava, è area protetta dal 2007, ma è anche l’unico tratto sopravvissuto di una fitta foresta abbattuta per fare spazio ai campi coltivati.

Il Madagascar è la quarta isola del mondo per superficie (585 mila chilometri quadrati). Sebbene tutte le isole abbiano una loro biosfera unica, il Madagascar (che si è separato dall’Africa circa 165 milioni di anni fa) è un caso a sé: circa il 90 per cento della flora e della fauna sono endemiche, e non si trovano in nessun altro luogo del pianeta.

Lo spettacolo extraterrestre di enormi baobab con i tronchi a forma di carota, di spettrali lemuri, e di intere “foreste” di alti pinnacoli di pietra può far sgranare gli occhi anche al più navigato dei viaggiatori.

Ma questa bellezza unica e indimenticabile va a braccetto con la disperazione quotidiana della popolazione. I malgasci, principale gruppo etnico dell’isola, hanno un modo di dire a dir poco eloquente: “meglio morire domani che morire oggi”. Il malgascio medio vive con circa un dollaro al giorno.

E dato che la popolazione del Madagascar, più di 20 milioni di abitanti, cresce del tre per cento ogni anno – uno dei tassi di crescita più alti di tutta l’Africa – il contrasto tra la ricchezza della terra e la povertà dei suoi abitanti aumenta di giorno in giorno. Per questo motivo gli ambientalisti, allarmati, hanno definito il Madagascar un punto caldo della biodiversità.

Fonte: www.nationalgeographic.it

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