Beatificazione di Suor Margherita Rutan

da | Mar 23, 2011 | Informazione vincenziana, Notizie sulla Famiglia Vincenziana, Santi e Beati | 0 commenti

Il prossimo 9 aprile 2011, ad Arrayade (DAX) in Francia, si svolgerà un convegno in preparazione della beatificazione della Martire Suor Margherita Rutan (FdC), che avrà luogo il prossimo 19 giugno 2011 (in Francia).

Di seguito pubblichiamo il Decreto sul Martirio, per chi ancora non avesse avuto l’opportunità di leggerlo.

DIOCESI di AIRE E DAX

Suor MARGHERITA RUTAN

Figlia della Carità di S. Vincenzo De Paoli

(+ 9 aprile 1794)

Decreto sul martirio

«Mi conservano per farmi morire » (Positio super martyrio, p. 78). La frase pronunciata in prigione dalla Serva di Dio dimostra che l’eroica suora sapeva bene quanto le sarebbe costato la sua perseveranza nella fede e il rifiuto del giuramento imposto dalla Rivoluzione francese. Invitata a non guardare morire il sacerdote che subì il martirio pochi minuti prima del suo, rispose coraggiosamente che non aveva paura di vedere un innocente morire. E al boia che in maniera irriverente voleva toglierle il velo, disse: «Nessun uomo mi ha mai toccata», dimostrando a un tempo la sua fede e la sua verginità.

Margherita era nata a Metz il 23 aprile 1736. Trascorse l’infanzia e la gioventù nel generoso, obbediente e pio servizio nella famiglia. Verso i 18 anni, sentì dentro di sé il forte desiderio di consacrare la propria vita al Signore e comunicò alla famiglia la decisione di entrare nella Comunità delle Figlie della Carità. Ma dovette attendere, a malincuore, il compiersi dei 21 anni prima che suo padre la lasciasse partire per il Postulandato, che Margherita svolse nell’Ospedale Saint-Nicolas di Metz.

fdc-international-121x150Terminato questo periodo, dopo circa tre mesi, la giovane suora raggiunse la Casa Madre delle Figlie della Carità a Parigi, per proseguire il percorso formativo, dimostrando la sua consacrazione al servizio dei poveri nello spirito di S. Vincenzo De Paoli. Terminato questo periodo, Suor Margherita venne inviata dalla Comunità “in missione” nei diversi ospedali della Francia, dove svolse, con esemplarità, il suo servizio presso gli ammalati: importanti città, quali Pau, Adge, Autun, Brest, Belle Isle, Fontainebleau, Blangy-sur-Bresle, Troyes, la videro costantemente impegnata a favore degli infermi di ogni ceto sociale.

Ma è all’Ospedale di Dax (la città non lontano da Pouy, dove era nato S. Vincenzo) che il Signore l’aspettava per prepararla al martirio. Il Vescovo locale, in occasione della riunificazione di due ospedali, si era orientato a chiedere altre Figlie della Carità, già presenti in Dax fin dal 1712. in quel momento Suor Rutan aveva 43 anni, un’esperienza di 22 anni di vita religiosa e una vita di servizio molto ricca vissuta nelle più importanti città del Regno: nel nuovo ambiente, ella profuse con crescente genrosità tutta la sua competenza e la sua esperienza, suscitando l’ammirazione degli Amministratori, dei malati e di tutta la popolazione di Dax.

Il clima, però, con l’inizio della Rivoluzione francese, diventò sempre più rovente col passare del tempo, e più intollerante nei confronti delle suore, dei sacerdoti e dei cristiani in genere. Il 3 ottobre 1793, tutte le suore che prestavano servizio negli ospedali o nelle scuole, vennero messe di fronte ad una scelta: giurare fedeltà al nuovo ordine dello stato o perdere l’impiego.

Le Figlie della Carità dell’Ospedale di Dax, rifiutarono il giuramento. Suor Rutan venne accusata di corrompere e di rallentare, con il suo incivismo, lo spirito rivoluzionario e repubblicano dei soldati che andavano in ospedale, per farsi curare. Il Comitato ritenne fondate le accuse, e la dichiarò antipatriottica, contraria ai principi della rivoluzione, incivile, fanatica e aristocratica. Dopo queste dichiarazioni, il 24 dicembre 1793, suor Margherita venne arrestata e messa in prigione. Dopo quattro mesi di prigionia, suor Margherita venne condotta, con il sacerdote Lannelongue, suo compagno di martirio, davanti alla Comissione per la lettura della requisitoria.

A Suor Margherita vennero legate prima le mani dietro la schiena, e poi legata di spalle al sacerdote Jean Eutrope Lannelongue, in modo da sembrare una coppia. Quando il corteo iniziò a muoversi, suor Margherita intonò il canto del Magnificat. Andava incontro al martirio, sì con l’amarezza nel cuore, ma con la consapevolezza di compiere un disegno divino. Era il pomeriggio del 9 aprile 1794.

Sale con passo fermo i gradini della ghigliottina, si inginocchia e piega la testa pronta a ricevere il colpo mortale.

La persistente diffusione della fama di martire, goduta dalla Serva di Dio dopo la sua morte, portò al Processo Informativo Ordinario svoltosi negli anni 1907-1908 e al Processo Apostolico dal 1916 al 1922, cui fece seguito l’Inchiesta diocesana suppletiva istruita presso la Curia Vescovile di Aire e Dax dal 1995 al 1997. La validità giuridica di questo iter fu decretata il 17 ottobre 1998 dalla Congregazione delle Cause dei Santi.

Poiché la Causa aveva conosciuto un lungo periodo di stasi, il 12 gennaio 2010 ebbe luogo, con esito positivo, la Seduta dei Consultori Storici del Dicastero. I Consultori Teologi nella seduta del 17 aprile 2010 hanno confermato il carattere martiriale della morte della Serva di Dio, giudizio che, udita la relazione del Ponente della Causa l’Ecc.mo Mons. Justo Mullor García, è stato condiviso anche dagli Em.mi ed Ecc.mi Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 1 giugno 2010.

Informato di tutto questo dal sottoscritto Prefetto, il Sommo Pontefice Benedetto XVI, acccogliendo i voti della Congregazione delle cause dei Santi e approvandoli, oggi ha dichiarato Consta del martirio e del motivo del martirio di Suor Margherita Rutan Figlia della Carità di S. Vincenzo De Paoli, in riferimento alla questione proposta.

Il Sommo Pontefice ha dato disposizione che il presente decreto sia pubblicato e sia conservato negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma, il 1 luglio 2010.

+ ANGELO AMATO, S. D. B.

Arcivescovo titolare di Sila

Prefetto

 

+ MICHELE DI RUBERTO

Arcivescovo titolare di Biccari

Segretario

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