JMV – NORD ITALIA – FORMAZIONE ANIMATORI A CHIERI

da | Gen 12, 2011 | Formazione vincenziana | 3 commenti

A Pallanza (fine agosto 2010) si erano riscoperti gli animatori, circa una ventina di ragazzi che avevano guidato i gruppi dei più piccoli con ottimi risultati e non solo di ‘cose portate a termine’, ma proprio come rapporto e clima presente in quei giorni. Così ci è sembrato opportuno di incontrare questi animatori, di cercare di capire da loro cosa volevano fare nella JMV e soprattutto per cercare di stare con loro il più possibile.

Per noi organizzatori era una sorta di verifica, fare un invito significa proporre un bene, fare un invito però vuol dire essere consapevoli che non tutti sono obbligati a parteciparvi. Noi organizzatori non stiamo a guardare la quantità di ragazzi presenti, noi volevamo sondare la qualità dei nostri animatori. Ognuno di noi era arrivato lì per una motivazione diversa, ma quello che importava era come scegliere di vivere quelle giornate a Chieri. Senza ombra di dubbio ciò che ha favorito il nostro soggiorno a Chieri è stata l’accoglienza che i missionari ci hanno riservato e la presenza dei due cuochi volontari, i coniugi Porrini, che instancabili in cucina hanno deliziato i nostri palati, ci hanno consentito di avere più tempo per il nostro stare insieme.

L’incontro nel primo giorno, il 07 gennaio, ha avuto inizio con un breve check up dei gruppi, gli animatori sono stati invitati a raccontare un po’ quello che vivono nelle loro realtà, tra ‘difficoltà, scoraggiamento, l’essere in pochi, sempre gli stessi, persone che poi non vengono, suore che sono distanti … ‘in qualità di responsabile regionale mi sono permessa di cercare di rincuorare questi ragazzi, dando loro un rimando positivo. E già dal consiglio regionale che abbiamo fatto subito dopo, questi animatori si sono resi disponibili ad organizzare, creare, fare …. La serata stessa è stata ‘stare insieme’ con molta semplicità, alcuni animatori ci hanno fatto giocare e la nostra ora prevista per la ricreazione si è prolungata a quasi due ore di risate, di canti, di mimi, di stare insieme nella semplicità. ‘Era da tanto che non ridevo più cosi …!’, non poteva esserci rimando migliore!

La giornata dell’8 gennaio 2011 invece è stata all’insegna della catechesi e della formazione, con la celebrazione eucaristica. Padre Francesco ci ha fatto riflettere sul vero senso del Natale … su questo Dio che si incarna, che pone la sua dimora in mezzo a noi.  Ci ha descritto questo Dio sotto le sembianze di bambino, per invitarci a tornare come bambini, un bambino ha bisogno di tutto, ma che razza di Dio può essere uno così? E invece Dio ha scelto proprio questa sembianza per invitarci a semplificare la nostra vita, tornare all’essenziale. Questo “agire di Dio” ci deve spingere a diventare carità, ad accorgermi dell’altro, nel nostro quotidiano, nei nostri gruppi di JMV. Tutto si è concluso con il pranzo del sabato, nei tavoli regnava allegria, voglia di stare insieme e di scherzare, al momento dei saluti ci si accorge che forse si poteva fare di più per loro, più tempo, più ascolto … ma alla fine sono sempre i ragazzi che ti fregano, con il loro sms, con una loro mail, con un messaggio su face book …. E li, l’unica cosa che ti esce è ‘Grazie Dio per il dono di questi ragazzi!’.

Michela (reponsabile JMV – nord Italia)

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3 Commenti

  1. P. Giorgio Bontempi c.m.

    Cara Michela ti ringrazio della tua esauriente risposta.
    Da più di dieci anni sono assistente scout, prima a Milano, poi qui a Verona e quindi comprendo la pastorale giovanile. Sono contento che ai vostri raduni si parli sempre di Famiglia Vincenziana, credo – data la mia esperienza scout – che questo dovrebbe essere il punto fondamentale, i ragazzi della JMV si devono sentire parte della JMV e da qui pensare che cosa il Signore desideri da loro affinchè siano persone felici, quindi pensare anche alla possibilità di essere Preti della Missione o Figlie della Carità. L’aspetto vocazionale è un punto su cui insisto molto con gli adolescenti e con i giovani. Naturalmente essi dovranno vedere in noi persone felici, realizzate, perché abbiamo risposto alla chiamata che il Signore ci ha rivolto. Dal tuo entusiasmo penso che tu sia una di queste. Mi piacerebbe sapere quanti gruppi JMV ci sono in Nord Italia e dove si trovano e…se è possibile, se si tratta gruppi di ragazzi delle elementari e medie oppure adolescenti o giovani adulti.
    Invece credo che non dovrebbe esserci un confronto con l’oratorio, perché tali gruppi debbono essere parte della comunità parrocchiale e quindi dell’oratorio, nell’ecclesiologia del Concilio Vaticano II nessun gruppo ecclesiale può esimersi dal far parte della comunità parrocchiale. La JMV deve avere un suo volto – come l’AGESCI (gli scout cattolici) – altrimenti potrebbe esere un gruppo giovanile o di adoloescenti parrocchiale e allora quale significato avrebbe la sigla JMV?
    Sono domande che mi pongo, senza alcuna vena dipolemica, ma con l’intento della chiarezza.
    Ti ringrazio ancora per il tuo entusiasmo e per tutto quello che fai per la Famiglia Vincenziana. Ricordandoti al Signore, con amicizia. P. Giorgio Bontempi C.M.

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  2. michela

    Carissimo Padre Bontempi,
    dopo aver letto il tuo commento mi sono sentita chiamata in causa, vorrei chiarirti alcune cose. Anni fa quando si facevano un po’ i conti della nostra associazione, padre Burdese, guardandoci dritto negli occhi disse “Un’associazione vive nel momento in cui le persone che vi lavorano ci credono, altrimenti si chiude baracca e burattini!”. Ti posso assicurare che questa frase è rimasta impressa nella testa di qualche persona e sono le stesse persone che attualmente lavorano al mio fianco nella JMV (credo sia bene iniziare a chiamare le cose con il loro nome). Tu parli di rianimare una realtà, mi piacerebbe invitarti ad un campo di Pallanza … ti parlo per esperienza personale, l’entusiasmo di quei ragazzi ti fa “risorgere” e non credo che siamo una realtà chiusa, ogni anno in quei giorni si vedono volti nuovi, qualcuno lo si perde è vero, ma nuovi ragazzi si affacciano alla realtà, o meglio al modo che noi animatori cerchiamo di far conoscere. Un mondo dove i valori non sono quelli dell’estetica, del consumismo, dell’apparire, ma un luogo in cui poter parlare di sincerità, onestà, dialogo, riflessione, attenzione all’altro ed è soprattutto in quei momenti forti che presentiamo loro anche la famiglia vincenziana (noi parliamo sempre di famiglia vincenziana). Pallanza non è solo per noi, lo scorso anno i volantini sono stati distribuiti alla giornata mariana, che come ben sai è aperta a tutta la realtà vincenziana. So che tu sei iscritto a Facebook,( se usato nel modo opportuno il mondo virtuale è un modo per raggiungere i ragazzi), e capita spesso di vedere sulle loro bacheche queste esperienze e tutto questo viene messo on line alla portata di tutti!
    La mia grande fortuna è quella di avere accanto a me FDC che ininterrottamente lavorano nelle loro realtà locali con questi ragazzi, suore che affrontano nebbia, gelo, cambiano 3-4 mezzi per poter essere presenti al consiglio regionale, ma anche fdc che,al momento opportuno, sanno mettersi da parte e far lavorare il laico o accanto al laico. Cosa fanno? I ragazzi sono impegnati nelle loro parrocchie, forse un punto debole della JMV del centro nord è quello di trovarsi in un contesto/confronto di oratorio, ma sono pieni di iniziative e di voglia di fare, qualcuno è animatore in oratorio, c’è chi fa lavoretti per un’adozione a distanza che dura da anni, chi da una mano per le missioni, chi va a fare visita agli anziani … ti pare poco questo? Io li ammiro invece e questi ragazzi ti conquistano il cuore. Mi chiedi l’importanza del servizio ai poveri … forse in questo siamo un po’ carenti, anche se ti assicuro che anche nelle situazioni quotidiane questi ragazzi ci bagnano il naso. Mi riferisco alla povertà di valori, sai cosa vuol dire al giorno d’oggi TESTIMONIARE di aver fatto un’esperienza di fede tra compagni di scuola che ti deridono per aver passato tre giorni con preti e suore a parlare di Gesù Cristo?
    Per quanto riguarda le persone che lavorano all’interno della JMV ti posso invece assicurare che, a parte qualche volto che mesta nel calderone (ovviamente il mio), stanno emergendo nuovi animatori, con voglia di fare, di impegnarsi nell’associazione e l’esperienza di Chieri ne è una prova.
    Le FdC è vero sono sempre le stesse, ma sono suore che credono nella JMV ed è bene allora che siano sempre le stesse. La mia fortuna è di lavorare a fianco di padre Francesco e suor Samantha con i quali ho un feeling lavorativo ottimo e soprattutto alle mie spalle ho un consiglio regionale dove si lavora in un clima di circolarità e riusciamo ad organizzare campi ed incontri anche via mail!!!!!
    Mi fa molto piacere la tua voglia di comprendere la nostra realtà attuale, sono convinta che certe cose vanno “Provate di persona” e questo è un invito che ti faccio di cuore!
    Michela

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  3. P. Giorgio Bontempi c.m.

    Carissima Michela, ho letto con molto interesse il tuo articolo ed ho apprezzato molto il tuo impegno per rianimare una realtà che nel nord Italia è più morta che viva.
    Credo che le cause siano molte, ma una delle principali è che la Gioventù Vincenziana sia un mondo chiuso del quale non si sa nulla o quasi: quanti gruppi “reali” ci sono nel nord Italia? e dove sitrovano? chi li guida?
    Quali attività compiono all’interno delle loro comunità parrocchiali?
    Quale importanza ricopre il servizio ai poveri?
    A livello vocazionele quale cammino si sta compiendo nei gruppi?

    Penso inoltre che questa situazione di stallo, sia anche data dal fatto che, più o meno, da anni, sono le stesse persone che mestano nel calderone eccetto qualche avvicendamento tra le Figlie della Carità.

    Questa non è una critica, ma un cercare di comprendere, affinchè, il prossimo anno non torniate a Chieri o a Pallanza o in un altro posto, per ricominciare tutto da capo.

    Ciao e grazie ancora per il tuo impegno.
    P. Giorgio

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